Con questo ‘Devils’ i 69 Eyes consolidano la svolta ottantiana accennata in ‘Blessed Be’ e resa esplicita in ‘Paris Kills’: la presenza massiccia dell’elettronica è solo l’aspetto più evidente di un cambio nelle sonorità del gruppo di cui è in buona parte responsabile il produttore Johnny Lee Michaels (davvero ottimo il suo lavoro su quest’album). Il perfezionamento del cantato di Jyrki, profondo e pulito, ben supporta questa trasformazione, ormai completamente avvenuta, in direzione dark/gothic: sono poche, in effetti, le tracce dello sleaze degli esordi della band finlandese.
‘Devils’ è un buon album: se è leggermente penalizzato dalla presenza di alcuni filler concentrati nella seconda parte, è vero anche che ha dalla sua diversi potenziali hit. Il pezzo migliore dell’album è, forse, l’ottantiana ‘Feel Berlin’, con l’ampio uso di tastiere e l’efficace uso di seconde voci femminili. Molto bene anche l'”ecclesiastica” e cadenzata ‘Sister Of Charity’, emozionante nel crescendo del chorus, con tanto di voci gregoriane. Tra i pezzi più veloci, quello più efficace è il nuovo singolo ‘Lost Boys’; molto interessante, fra l’altro, anche il video, che riprende il film omonimo del 1987 con Kiefer Sutherland. Nella stessa vena, bene anche ‘Beneath The Blue’, mentre è molto suggestiva ‘Hevioso’, con un indovinatissimo uso delle tastiere. Le cadute dell’album si chiamano ‘August Moon’ e ‘Christina Death’, pezzi lenti e ripetitivi che finiscono per essere piuttosto noiosi; anche la chiusura, affidata a ‘Only You Can Save Me’, è tra gli episodi meno riusciti di questo ‘Devils’, che rimane comunque un lavoro molto buono, per quanto discontinuo.
La sostanza è che, come detto in apertura, i 69 Eyes sembrano aver preso definitivamente la strada di un certo tipo di sonorità, cosa che, fra l’altro, li ha portati ad inimicarsi una fetta dei loro fan degli esordi. D’altra parte le accuse di essere diventati “commerciali” appaiono quanto meno risibili nei confronti di una band che di sicuro non vende milioni di copie dei propri album…La certezza è che i 69 Eyes, al di là della capacità/volontà di scrivere ritornelli più catchy, dimostrano di maturare, musicalmente, album dopo album. Che il genere proposto piaccia o meno, poi, è solo questione di gusti.
Voto recensore 7 |
Etichetta: EMI Anno: 2005 Tracklist: 01. Devils 02. Feel Berlin 03. Nothing On You 04. Sister Of Charity 05. Lost Boys 06. Jimmy 07. August Moon 08. Beneath The Blue 09. Christina Death 10. Hevioso 11. Only You Can Save Me |