Forti di un gran supporto da parte dell’etichetta Drakkar, a poco più di un anno dal debutto ritornano sulle scene i tedeschi The Sorrow. Dalle parole di Tobi emerge una grande sicurezza per quanto riguarda l’operato della band, forse anche un pò troppa. Cosa succederà quando passera di moda il deathcore ora tanto osannato? Intanto sentiamo cos’hanno da dirci i The Sorrow.
Ciao ragazzi! Qui Tommaso della webzine italiana metallus.it, potete presentare il nuovo “Origin Of The Storm” al pubblico italiano?
Hey Tommaso, sono Tobi, bassista dei “The Sorrow”. Il nostro album uscirà il 27 febbraio e sarà pubblicato da Drakkar. Penso che abbiamo registrato un signor album ma saranno gli ascoltatori a decidere se sarà di successo o meno.
Solo 18 mesi sono passati da “Blessings From the Blackened Sky”, come vedi quest’album oggi?
Pensiamo ancora che sia un buon album, poiché proprio grazie a quell’album abbiamo avuto il gran successo dell’ultimo anno. Si trovano sempre piccoli o grandi errori dopo le registrazioni, e questo vale già anche per il nuovo album. Ma comunque siamo ancora contenti di “Blessings From a Blackened Sky”!
Come mai così poco tempo tra due album? Avevate gia qualche canzone pronta per Origin of the Storm?
Perché è importante essere presenti come band oggigiorno, non si possono avere due o più anni tra i primi due album, bisogna lavorare il più possibile. Non c’era alcuna canzone già scritta, abbiamo scritto l’intero album in circa tre mesi di fronte ad un computer con chitarre e una drum-machine. Abbiamo dovuto procedere così perché non avevamo tempo per la prove con il tour, i festival e il lavoro di ogni giorno. E’ stato stancante ma molto produttivo.
Che tipo di evoluzione possiamo avvertire nel nuovo album?
Il nuovo album è semplicemente più maturo, siamo cresciuti come persone e come musicisti. Per esempio: puoi non trovare obbligatoriamente delle “moshpart” in ogni canzone, i ritornelli sono più epici e le armonie di chitarra sono decisamente migliori di prima. Siamo progrediti nelle nostre capacità di suonare gli strumenti e di comporre i brani.
Come vedi la scena deathcore e metalcore? Cosa vi rende differenti dalle altre band che fanno parte di questo genere?
Non ascolto bands deathcore e solo pochi gruppi metalcore. Il problema è che la maggior parte di questi gruppi vuole solo suonare brutale, ma si dimenticano di scrivere buone canzoni. Un esempio è “August Burns Red”. Brutale ma intelligente. Qual è la differenza tra noi e le altre bands? Non so come risponderti, ma noi cerchiamo di dire la nostra senza dipendere dalla scena, siamo sempre “open minded” e sappiamo come si scrivono delle canzoni.
Leggo che sarete in tour con Sepultura. Cosa vi aspettate da questi concerti? Suonerete in Italia?
Non aspettiamo altro, non vediamo l’ora di iniziare. Suoneremo in alcuni paesi in cui non siamo mai stati come Bulgaria, Romania, Bosnia e Croazia. Specialmente i concerti nell’est europa sono sempre molto energetici, sarà forte. Sfortunatamente non si sono date programmate per l’Italia, ma sicuramente quest’anno ci verremo.
Origin of The Storm dura 55 minuti, cosa ne pensi della durata degli album metal? Preferisci quelli più corti senza filler o quelli più lunghi con molte canzoni?
Preferisco un “All Killer, No Filler” album, sicuramente. Ma abbiamo deciso di registrare tutte le canzoni che avevamo scritto per l’album. Una canzone filler per te può essere una canzone killer per altri. Personalmente non comprerei un album che dura mezzora per il prezzo di un full lenght, è escluso.
Bene, puoi concludere l’intervista con un messaggio per i vostri fans italiani, e ci vediamo nel pit!
Hey Headbangers italiani, tenete le vostra corna in alto e ci si vede in tour presto!!