Terzo appuntamento con l’epic metal dei Razorback. Una proposta onesta ma per niente originale, con il pregio principale consistente in un approccio piuttosto sobrio al genere, differenziandosi in tal modo dall’eccessiva pomposità di buona parte delle nuove band. Un legame a doppio filo con gli anni settanta ed i primi anni ottanta, a triplo filo con Ronnie James Dio, il cui fantasma emerge prepotente in un pezzo della solennità di ‘The Last Man Standing’, ma non solo.
Guidati in ques’occasione – cosa inusuale – dalla classe e dalla potenza del batterista Mike Terrana, i Razorback in ‘Dead Ringer’ si avvalgono anche della buona forma del cantante Stefan Berggren, la cui interpretazione trasuda passione pezzo dopo pezzo, contribuendo a dare vita ad un album che vive di pochi oggettivi sussulti. Davvero emozionante, tanto per citare un episodio in particolare, ‘Miracle Baby’. Fra gli altri pezzi degni di nota, funzionano le più leggere ‘Take Me To The Other Side’, complice un bel gioco di Chris Heun al basso, e ‘Let Me Give My Lovin’, ma alla fine è tutto l’album che si fa ascoltare. Quasi sorprendentemente, se si considerano le premesse improntate al già sentito.
‘Dead Ringer’ è un lavoro che farà felici gli amanti del genere, ma potrebbe anche non dispiacere a chi si trova fuori dalla "setta" e rimpiange il buon vecchio hard rock sound dei tempi d’oro.