Dark Tranquillity & Novembre: Live report del Burning Ruins Metal Fest

Metti una sera all’Anfiteatro Fausto di Terni. Metti una sera di roboante heavy metal insieme ai romani Novembre e ai Dark Tranquillity. Aggiungiamo una giornata TORRIDA di luglio (9, sabato, per la precisione) ed avrete un parziale quadro della situazione. Perché quello che è quasi impossibile da far capire a parole è stata la partecipazione di un pubblico che ha combattuto – letteralmente – con gli oltre 35 gradi del pomeriggio heavy metal più caldo del 2016.

Ma non ci sono stati solo gli svedesi ed i Novembre, perché prima dei due headliner si sono esibiti gli Organic Illusion, i Bloodtruth ed i S.R.L.: trio umbro-marchigiano che ha acceso gli animi del pubblico. Tra thrash/groove, brutal ed old school thrash per 3 band valide, che devono solo crescere macinando chilometri e riff. E sono tutte sulla buona strada. Buonissima.

Bene nonostante le difficoltà tecniche i Sudden Death, che hanno martellato convinti di mezzi e determinazione. Ma proprio a partire dalla metà dell’esibizione dei Sudden Death ed il cambio di palco dedicato Novembre, c’è stato spazio per il “Meet & Greet” di Metallus.it con i Dark Tranquillity. Un pugno di fortunati ha potuto abbracciare i propri beniamini, chiedere informazioni sulla scaletta e sul nuovo disco e ricevendo autografi, strette di mano ed una bella foto di gruppo da appendere in camera.  Mikael Stanne su tutti: istrione come sul palco e disponibile come un qualsiasi vicino di casa. Chapeau.

Nonostante il caldo disumane fosse ancora presente a martoriare i fan, i Novembre hanno fornito una prestazione maiuscola. Una band ormai “ritrovata” con “Ursa” dopo una lunga pausa, tornata a livelli d’eccellenza con il valido “Umana”, “Ursa”, “TriesteItaliana” (non nego più di un momento di commozione) e “Nostalgiaplatz” i gioielli di una prestazione elegante e potente. Peccato per l’assenza del chitarrista Massimiliano Pagliuso, ma lo stesso Carmelo Orlando ha voluto tranquillizzare tutti sostenendo che il suo storico “partner in crime” sarà di ritorno dopo un periodo di convalescenza. Ultime due perle regalate ai fan “Annoluce” e “Cold Blue Steel”. Un concerto davvero emozionante e piacevole, vissuto al calare del sole e con una certa poesia che solo il passaggio verso il buio sa bare. Da rivedere in formazione completa, ma sicuramente un live di grande passione.

Dopo un cambio di palco piuttosto lungo (e a tratti inspiegabilmente complesso) l’ora dei Dark Tranquillity si è concretizzata subito con “White Noise/Black Silence” seguite a stretto giro di “plettro” da “Monochromatic Stains” e “The Wonders At Your Feet”. È una band compatta e concreta quella headliner Terni, una band di veri e propri “professionisti” (detto nel senso stretto del termine), musicisti che sanno esattamente cosa fare e quando farlo.  Ma non per questo una band statica o monotona: Anders Iwers al basso è sempre uno spettacolo da vedere per la sua presenza scenica così come è un piacere sentire Mikael ringhiare al microfono. Boato – prevedibile – quando è partito il riff di “Thereln”, così come è stata accolta da una enorme ovazione “The Mundane And The Magic”. Ma il momento di maggiore soddisfazione del pubblico è stato con l’arrivo del “gioiello” “Lethe”, urlata dal pubblico fino a consumare le ultime forze nelle corde vocali. “Non sapevamo quello che stavamo facendo quando abbiamo iniziato a scrivere questa canzone – ha spiegato ai fan Stanne durante la presentazione della canzone – ma era il 1995 ed eravamo davvero giovani….”.

“Non ci sarà nessuna canzone nuova oggi – ha spiegato Mikael Stanne al pubblico – so che è orribile per voi che siete venuti a sentirci, ma vi chiedo di aspettare fino a novembre, quando uscirà il nuovo materiale. Da lì in poi inizierete a sentire il nuovo disco”.

E poi la conclusione, spiegata così da Mikael ai fan: “Dobbiamo chiudere qua il concerto, abbiamo il vescovo a pochi passi e deve andare a dormire….ma per fortuna abbiamo qualche minuto per l’ultima canzone: ecco Misery Crown!. Ogni promessa è debito quindi: ultima canzone, orari rispettati e Diocesi di Terni-Narni-Amelia soddisfatta. Leggermente meno i fan, che aspettavano qualche bis, ma in fin dei conti le ultime setlist dei nostri sono state più o meno sempre quelle (16 canzoni circa). Un gran bel live, come sempre, ed ora in attesa per le nuove canzoni di “Atoma”.

Saverio Spadavecchia

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Capellone pentito (dicono tutti così) e giornalista in perenne bilico tra bilanci dissestati, musicisti megalomani e ruck da pulire con una certa urgenza. Nei ritagli di tempo “untore” black-metal @ Radio Sverso. Fanatico del 3-4-3 e vincitore di 27 Champions League con la Maceratese, Dovahkiin certificato e temibile pirata insieme a Guybrush Threepwood. Lode e gloria all’Ipnorospo.

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