Un concerto indimenticabile quello dei Dark Tranquillity tenutosi ai Magazzini Generali di Milano l’8 maggio di quest’anno Ma prima di commentare quello che per il sottoscritto è stato uno dei live migliori a cui ho assistito degli svedesi, bisogna partire dal principio con la prima band.
THE LEGION GHOST
I tedeschi The Legion Ghost salgono sul palco alle 19.30 circa e hanno l’arduo compito di scaldare il pubblico con il loro metalcore che poco (anzi quasi nulla) c’entra con la serata. Di per sé il quintetto non si muove male e cerca di convogliare tutti con la loro musica, ma personalmente li avrei visti meglio in apertura ad un gruppo tipo i Polaris. Una performance sufficiente per quel che riguarda l’impatto con un pubblico freddo e poco numeroso (ho visto poche persone persone conoscere qualcosa dei TLG), ma il metalcore suonato è veramente standard senza nulla di innovativo o personale. Premiamo l’atteggiamento, su quello non si può discutere.
PYOGENESIS
Dopo di loro sale sul palco un’altra band tedesca, i Pyogenesis. Sono impegnati in un lungo tour europeo, sia come supporter che come headliner, per recuperare tutto il tempo perso dal 2020 a oggi, portando finalmente dal vivo il loro ultimo album, “A Silent Soul Screams Loud”.
A livello scenico siamo davvero quasi al top, con dei piccoli fuochi d’artificio che scoppiano di fianco a Flo durante le canzoni e dei basici, ma efficaci, effetti luce alle spalle della band. I loro quasi 45 minuti di esibizione si fanno sentire ed entrano nella testa di chi, come me, non ne aveva mai sentito parlare prima, rendendo il loro live davvero memorabile e con un pathos esagerato. Flo addirittura riesce a rompere la sua chitarra verso la fine dell’esibizione. Energici, sfrontati, brillanti sono i tre aggettivi che definiscono meglio il live tenuto ai Magazzini Generali scaldando il locale a puntino per coloro che saliranno sul palco dopo di loro.
ENSIFERUM
Tantissimi sono i presenti convenuti per poter assistere ai finlandesi Ensiferum, anche loro in tour per il disco del 2020, “Thalassic”. I paladini del folklore nordico vengono accolti da un’ovazione generale con il locale traboccante di spettatori pronti a darsi battaglia nel pit, riprendendo le vecchie e buone abitudini. Il quintetto suonerà dieci brani, eseguendo materiale anche dal primo album con “Tracherous Gods”, accompagnati in ogni secondo dai cori dei presenti, entusiasti di essere al cospetto di Petri e soci. La loro performance è precisa e coinvolgente, con il pubblico che balla, canta e poga dall’inizio alla fine, premiando in modo totale la prima data italiana degli Ensiferum. È ovvio che il finale, composto da “In My Sword I Trust”, “Lai Lai Hei” e “From Afar”, manda tutti in totale ecstasy. Mi dispiace purtroppo non descrivere in modo più approfondito la loro performance, ma durante il loro live io e Giorgio siamo stati impegnati con Mikael Stanne per una breve intervista, perdendo circa 25 minuti di esibizione e godendo dei finlandesi solamente nella parte finale, ma sufficiente per confermare come siano ormai esperti ad intrattenere i propri fan.
Setlist:
01.Rum, Women, Victory
02.Andromeda
03.One More Magic Potion
04.Into Battles
05.For Sirens
06.Run From The Crushing Tide
07.Treacherous Gods
08. In My Sword I trust
09.Lai Lai Hei
10.From Afar
DARK TRANQUILLITY
Ma veniamo al culmine di questa domenica, la ragione per la quale siamo tutti riuniti: vedere i Dark Tranquillity radere al suolo i Magazzini Generali. Come ben sapete, nell’ultimo anno ci sono stati degli scossoni molto importanti, che hanno portato Anders Iwers (ex-bassista) & Anders Jivarp (ex-batterista e fondatore) ad abbandonare il gruppo, sostituiti rispettivamente da Christian Jansson (bassista dei Grand Cadaver) e Joakim Strandberg-Nilsson (batterista degli In Mourning). Mentre se vi stesse chiedendo chi fosse il sostituto di Christopher Abbot, da poco diventato papà, è l’americano Joey Conception, in prestito anche per il recente tour in USA.
Dopo i convenevoli doverosi per inquadrare al meglio i nostri, posso solamente dire che a livello di esibizione è stata una delle più sentite di sempre. Infatti il concerto è stato veramente formidabile, partendo da un sound-check quasi miracoloso, con una scaletta di sole canzoni stupende che spaziano in tutta la loro vastissima discografia. La partenza è con l’ultimo “Moment”, per poi iniziare la distruzione del locale con “The Lesser Faith”, “Monochromatic Stains” e riprendere un attimo di respiro grazie a “Forward Momentum”. Si sente un’energia pazzesca dal palco che solo uno come Mikael Stanne è in grado di trasmettere, cosa che ci fa coinvolgere in moto totale senza mai distogliere lo sguardo dalla band. Stanne continua a ricordarci di come lui ami il nostro Paese e in particolare la città di Milano, in quanto nel 1995 fu una delle loro prime esibizioni in terra straniera in cui si trovò più a suo agio, ed è proprio grazie a questo ricordo particolare e indelebile che ci presenta una emozionatissima “Punish My Heaven”, anticipata da tante lacrime. Il ricordo della morte del loro amico Fredrik Johansson è ancora forte, menzionandolo ovviamente come uno dei creatori del capolavoro chiamato “The Gallery”, ma soprattutto come compagno di vita. Per questo Stanne, piangendo, vomita tutto il suo dolore regalandoci una dimostrazione di come si sta sul palco. Pelle d’oca.
Non sarà l’unica canzone pescata dal cilindro (“Punish My Heaven” non veniva eseguita dal vivo in Italia dal 2014), perché con il proseguimento del concerto ecco che possiamo riascoltare un’altra perla come “The New Build”, direttamente da “Character” e assente dai live dal 2009! Si conclude la prima parte con la consueta “Thereln”, una piccola pausa per finire in pompa magna con “State Of Trust”, “Lost To Apathy” e la ciliegina sulla torta, composta da “Misery’s Crown”.
C’è ben poco da aggiungere, la scelta delle canzoni parla per sé e l’esibizione dei Dark Tranquillity conferma come siano ancora i migliori sulla piazza, non solo a livello musicale, ma anche per quel che riguarda luci ed effetti video che si svolgono alle loro spalle. A chi non li avesse mai visti e ha perso questa prima serata a Milano posso dire che difficilmente si potrà assistere a un loro concerto con questo pathos, ma mi rimane solo un grande rammarico: come sarebbe stata una serata del genere con all’interno della band ancora Jivarp e Sundin? Mentre ci penso, gongolo ancora un po’ per l’incredibile concerto a cui ho assistito.
Setlist:
01.Identical To None
02.Transient
03.The Lesser Faith
04.Monochromatic Stains
05.Forward Momentum
06.Terminus (Where Death Is Most Alive)
07.The Dark Unbroken
08.Punish My Heaven
09.Atoma
10.The New Build
11.Phantom Days
12.Encircled
13.Thereln
14.State Of Trust
15.Lost To Apathy
16.Misery’s Crown
