Grave Digger: “Conferenza durante il Powermad!” – Intervista a Uwe Lulis

In un’improvvisatissima “saletta” del castello medievale di Vigevano, si è tenuta la conferenza stampa che ci ha visti a colloquio con Uwe Lulis, chitarrista dei Grave Digger e persona cordiale e simpatica! Ecco quello che ha detto alla stampa italiana riunita per l’occasione! Allora Uwe, eccovi nuovamente in Italia per la centesima volta, o giù di lì (risate)… però oggi l’occasione è speciale, perché vi ritrovate a suonare in un meraviglioso castello… come ti senti in proposito?

“Beh, per me è proprio un qualcosa di speciale! Sai, noi facciamo album incentrati sulla storia, ed è bello suonare in uno posto storico.” E’ la prima volta che vi capita di suonare in un castello?

“Si! Decisamente!” Quindi in Germania i castelli sono off-limits per l’heavy metal?

“Già! Non puoi fare concerti nei castelli in Germania, perché lì sono riservati esclusivamente ai turisti, alle visite, etc.” Molte band europee fanno canzoni che parlano di dragoni e di argomenti fantasy… Voi lo avete fatto per un po’ all’inizio della vostra carriera, ma col tempo avete optato per un approccio diverso, di tipo storico. Come mai questo cambio?

“La questione è che non si possono ripetere le stesse cose all’infinito… Non possiamo scrivere canzoni sempre sullo stesso argomento.” Quale sarà il concept del prossimo album?

“Abbiamo finito questa trilogia, e quindi ora non faremo più album di tipo storico. Il prossimo sarà composto da storie dell’orrore: brevi racconti alla Edgar Allan Poe o Stephen King… cose del genere! Vogliamo anche tirarci fuori un fumetto, simile allo stile di ‘Tales From The Crypt’ (la gloriosa serie della mitica E.C. Comics – N.d.A.)… E il prossimo album sarà così: un concept, si, ma ogni canzone avrà la sua storia!” Non è un argomento strano per voi?

“Assolutamente no, siamo sempre stati tutti grandi fan dell’horror. Mi è sempre piaciuto Stephen King, ad esempio… è interessante mettere in musica storie di questo tipo!” Avete delle canzoni già pronte?

“No, per ora no. Abbiamo iniziato a scriverle nelle ultime due settimane, e abbiamo delle idee che abbiamo appena registrato per poterci lavorare sopra… concepire gli arrangiamenti e così via. Vogliamo lavorare su questo disco per almeno sei mesi, perchè vogliamo che sia veramente buono!” Sappiamo che Chris sta lavorando su un disco solista…

“Per ora la cosa più importante per tutti è fare il prossimo album dei Grave Digger. L’album solista di Chris è un hobby, che verrà realizzato quando ci sarà un po’ di tempo… ma in realtà al momento non c’è nulla in programma, anche se è una cosa che abbiamo in testa di fare.” E invece cosa ci dici dei tuoi progetti solisti?

“Si. Ho intenzione di registrare un album solista, di puro heavy metal, in coppia con Jeff Waters degli Annihilator. In teoria dovremmo farlo intorno a settembre/ottobre, ma non c’è nulla di certo: ho parlato con Jeff e lui era d’accordo, ma il fatto è che, al momento, sta lavorando sul nuovo disco degli Annihilator… quindi probabilmente dovremo rimandare all’anno prossimo. Non ne ho idea. In ogni caso è come per l’album di Chris: un hobby… un qualcosa cui lavorare nel tempo libero, anche se, ora come ora, di tempo libero non ne ho proprio, questo è il mio problema. In ogni caso è in programma, e sarà davvero una gran cosa registrare un album con Jeff!” Hai dei problemi per il fatto di essere il solo chitarrista dei Grave Digger?

“No. Preferisco così: nessuna discussione! (risate – N.d.a.)Su ‘Heart Of Darkness’ la band sembrava voler cercare nuove soluzioni, con parecchie canzoni diverse… perché non avete più seguito questa strada?

“Il fatto è che, mentre stavamo lavorando su quel disco, Chris e Tomi – il nostro vecchio bassista – stavano avendo un sacco di problemi personali e praticamente ho scritto tutto l’album io da solo. ‘Heart Of Darkness’ è perciò un tipico album di Uwe Lulis… quindi aspettatevi che il disco che registrerò con Jeff si muova su coordinate simili.” Cosa ci dite dei vostri problemi con la label?

“Scusate, ma al momento non ne possiamo parlare.” Ho sentito di un possibile live album dei Grave Digger…

“Si, lo abbiamo già registrato e lo mixeremo in Agosto. Dovrebbe uscire fra Dicembre e Gennaio. Sarà un doppio album, d’altronde abbiamo tantissimi minuti di musica!” Tu sei entrato nei Grave Digger in un periodo difficile, quello dell’album ‘Stronger Than Ever’. Cosa ti ricordi di quel periodo?

“Era dura! Io ero il roadie del loro chitarrista Peter (Masson – N.d.A.), ed ero in tour con loro ma sinceramente non è che li apprezzassi più di tanto. Li consideravo ok e nulla più, e poi non mi piace la voce di Chris (Pazzesco! Mai incontrato un musicista disposto ad ammettere una cosa del genere con tale sincerità! – N.d.A.). Il fatto è che dopo tre giorni dall’inizio del tour – quello leggendario con gli Helloween – Peter lasciò la band, e loro dovevano suonare a Londra, all’Hammersmith. Quindi mi chiesero: “per favore, non è che puoi suonare solo per questo concerto?”. Risposi “ok (con tono molto svogliato – N.d.A.)” e passai un’intera notte a esercitarmi sul loro materiale. Ma quando è stato il momento di salire sul palco, e mi sono ritrovato di fronte a tremila persone mi sono detto: “Wow! Figata!”… ed ecco come sono entrato nella band!” (Risate generali – N.d.A.) Non pensi che ci siano troppe band di heavy metal classico tutte uguali l’una all’altra che sono venute fuori negli ultimi anni?

“Si, sicuramente al momento c’è una fase di saturazione, ce ne sono davvero troppe. Vengono fuori in continuazione band nuove che suonano di merda… ma per fortuna sono i fan a decidere, e quando questi gruppi non vendono più dischi le case discografiche li scaricano. Ecco perché queste band scompaiono in fretta mentre i Grave Digger, o anche i Rage o i Running Wild, continuano ad esistere… è perché sono delle band molto buone! Questo è l’heavy metal! Comunque ci sono delle band molto buone… vedremo quanto sono in grado di durare!” Che equipaggiamento usi sul palco?

“Beh, ho un Marshall, un normale overdrive e un wah-wah… E’ tutto! Il resto è nelle mie dita!” (risate!) Un’ultima domanda (i Domine hanno attaccato il loro set e, nel frastuono generale diventa impossibile continuare): che tipo di musica ti piace considerare la tua ispirazione?

“Per esempio la musica classica e le vecchie buone heavy metal band… e naturalmente i vecchi buoni chitarristi, come Michael Schenker, Gary Moore o anche Zakk Wylde, di cui sono un grande fan!”

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