“Paradise Lost”, uscito originalmente nel 1990, è stato il canto del cigno della prima parte della storia de Cirith Ungol, ultimamente riformatisi nella formazione storica escludendo il compianto chitarrista Jerry Fogle (che in questo CD non compare), scomparso nel 1998.
La versione di cui parliamo è quella presente nell’elegante digipak (ricco di info e foto) ed LP che la Metal Blade Records ha appena deciso di ristampare e che comprende anche cinque tracce in più che sono brani del lavoro con un mix alternativo rispetto a quello presente nell’originale.
La storia legata a “Paradise Lost” è purtroppo costellata di amarezze in quanto il gruppo dovette affrontare problemi con l’etichetta dell’epoca, la Restless Records e la distribuzione dell’opera fu di fatto una non-distribuzione; il CD divenne subito materia di leggenda soprattutto in Europa e le versioni bootleg uscite successivamente si sprecano.
I membri storici della band presenti all’epoca della registrazione, come Robert Garven (batteria) e Tim Baker (cantante), hanno ricordi negativi circa tutto il processo di realizzazione dell’album e hanno espresso nel corso degli anni giudizi negativi anche su alcune song che di fatto sono tutt’altro che brutte, come ad esempio “The Troll”.
Nei fatti “Paradise Lost” è un capolavoro di epic metal che annovera alcune delle song più belle composte dal gruppo ed in genere per questo tipo di sound.
Entrando nello specifico cominciamo con il citare l’opener “Join The Legion”, una portentosa cavalcata che si pone subito all’apice delle song della band di Ventura (USA) grazie ad un incedere possente, al riffing del chitarrista Jim Barraza ed alla voce inconfondibile di Tim Baker, interprete unico e speciale.
Abbiamo poi “The Troll”, un cadenzato che esalta il ruolo della linea ritmica di Vernon Green (basso; musicista presente solo su questa release della band) e Robert Garven; di fatto il brano è un po’ fuori dagli schemi per il gruppo ma conquista proprio per il suo taglio originale che evidenzia le possibilità compositive del gruppo.
La grandeur epica degli statunitensi esplode letteralmente nelle ultime tre tracce che propongono 22 minuti circa di musica sublime. Si inizia con la sognante “Chaos Rising”, l’epic metal definitivo dei Cirith Ungol (coro da brividi ed accelerazione prorompente a metà song); si prosegue con la drammatica “Fallen Idols” e le sue linee vocali toccanti e si conclude con la tracklist enigmatica e cupa ma irresistibile e che cresce ascolto dopo ascolto.
Citiamo poi l’ottima cover “Fire”, originalmente di Arthur Brown, che i nostri interpretano alla perfezione rendendola di fatto una loro song, una sorta di breve rock epico. Anche il proto-epic di “Before The Lash”, brano tipico per i Cirith Ungol, è tutto sommato ottimo e ci ricorda i primi anni legati ai primordiali album “Frost And Fire” (1981) e “King Of The Dead” (1984).
Meno riuscite sono invece la radio-friendly “Go It Alone” (odiata dai membri della band) e la troppo leggera “Heaven Help Us” (ed il titolo è senz’altro autobiografico vista la situazione emergenziale con cui l’intero album uscì e che porterà allo scioglimento del gruppo).
Una cosa che non è mai cambiata è la scelta formidabile degli artwork, motivo di riconoscimento importante per la band; in questo caso si optò per il dipinto “Sailor On The Seas Of Fate” del grandioso Michael Whelan, le cui opere hanno contraddistinto tutte le release del gruppo.
In conclusione possiamo solo consigliare “Paradise Lost”, album che continua il discorso di “One Foot In Hell” (1986) e che merita di essere riscoperto da tutti gli amanti dell’epic metal e non solo.
Etichetta: Metal Blade Records Anno: 1990 Tracklist: 01. Join The Legion 02. The Troll 03. Fire 04. Heaven Help Us 05. Before The Lash 06. Go It Alone 07. Chaos Rising 08. Fallen Idols 09. Paradise Lost 10. Join The Legion (alt mix) – solo CD 11. The Troll (alt mix) – solo CD 12. Before The Lash (alt mix) – solo CD 13. Chaos Rising (alt mix) – solo CD 14. Paradise Lost (alt mix) – solo CD Sito Web: https://www.facebook.com/cirithungolofficial |