Cirith Ungol – Recensione: Forever Black

Dalle polveri del tempo e dalle nebbie dell’US metal, tornano a noi i Cirith Ungol. Questa cult band, dopo venti anni di storia e quattro album in studio, si sciolse nel 1992, in un momento di grande scoramento e sfiducia verso le case discografiche ed il mondo musicale. Non è bastato l’assoluto valore di albums come “Frost and Fire” (1981), “King Of The Dead” (1984) e “One Foot in Hell” (1986) per dare alla band una posizione di successo e prestigio. Ma il tempo sa essere galantuomo, e nel 2016 assistiamo al ritorno di 4/5 di musicisti già coinvolti nel passato della band, e guidati dall’entusiasmo del “nuovo” bassista Jarvis Leatherby (e leader dei Night Demon), tornano a fare concerti e l’accoglienza è talmente positiva da spingere il gruppo a comporre nuova musica e progettare un vero ritorno discografico.

 

 

Non è certo intenzione dei membri della band stravolgere l’essenza di un concept che fin dal nome del gruppo fa riferimento al fantasy più classico di Tolkien e del Signore Degli Anelli, ma poi si direziona verso il mondo più dark e crudele dei romanzi di Michael Moorcock e del protagonista delle sue storie, Elric di Melniboné, guerriero, mago e Imperatore. Anche gli artwork delle copertine dei dischi attingono dai disegni realizzati dall’illustratore Michael Whelan pensati per i libri della Saga di Elric. La musica invece, nasce da una fusione di progressive rock e hard classico, per poi prendere ispirazione anche dalla NWOBHM, e planare verso un misterico e pregno epic metal, sporcata da qualche intensa traccia doom.

 

 

Questa fusione di suoni ed influenze viene suggellata dalla voce dello stregone Tim Baker, stridula, rabbiosa e minacciosa, che torna oggi dopo ventinove anni di silenzio discografico, con il nuovo album in studio, un “Forever Black” che riprende il discorso senza tregua e soprattutto ristabilendo una qualità compositiva assolutamente di altissimo livello. Un suono totalmente originale e unico, che viene rievocato con grande passione e competenza, da una band che ha ancora moltissimo da dare. Non è solo una questione di tecnica, la magia che scaturisce dall’ascolto del disco può non essere per tutti, ma risulta assolutamente credibile e sostenuta da una serie di canzoni degne dei classici dei primi anni ottanta.

“Forever Black” non è un lavoro da esaminare, ma da ascoltare e da vivere, immergendosi nel mondo dei Cirith Ungol senza indugi. Un nuovo capolavoro, e certamente uno degli apici metallici dell’AD 2020.

Etichetta: Metal Blade

Anno: 2020

Tracklist: 01. The Call 02. Legions Arise 03. The Frost Monstreme 04. The Fire Divine 05. Stormbringer 06. Fractus Promissum 07. Nightmare 08. Before Tomorrow 09. Forever Black
Sito Web: https://www.cirithungol.org/

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