La prima domenica di novembre vede un susseguirsi di eventi all’Alchemica di Bologna. Durante il pomeriggio il chitarrista Frank Gambale delizia i presenti con una clinic di livello altissimo. La sera, invece, si assiste alla terza data in Italia di Chris Slade, che spesso viene ricordato semplicemente come “l’ex batterista degli AC/DC”, correndo il rischio di dimenticare le molte altre band di cui ha fatto parte. Chris Slade è un omino piccolo di statura e abbastanza mingherlino, animato da un fuoco interiore che lo rende comunicativo e artista grande esperienza, capace di attirare l’attenzione dei presenti con poche e semplici frasi introduttive di ogni brano. Lo accompagna una band con due cantanti, uno specializzato nei brani degli AC/DC, l’altro per tutto il resto del repertorio. Il live attraversa vari decenni di musica e Slade sceglie di presentare una serie di brani accessibili a tutti, sia per quanto riguarda la produzione nell’era AC/DC, sia per quanto riguarda tutto il resto della sua importante carriera. Per ricordare il suo periodo insieme agli Uriah Heep, quindi, viene eseguito un classico come “July Morning“, “Comfortably Numb” rievoca il periodo trascorso nella band di David Gilmour, mentre il periodo trascorso insieme a Jimmy Page viene ricordato con “Kashmir“, un brano che i due hanno di sicuro eseguito insieme, anche se in un contesto ovviamente diverso da quello in cui era stato creato, e così via. Il risultato è un live di quelli che scorrono via senza nessun intoppo o momento morto, entusiasmante per il fatto di trovarsi al cospetto di uno di quei musicisti solidi, un professionista navigato e coinvolgente, che sa bene come comportarsi sul palco e come porsi con chi gli sta di fronte.
In apertura tre band italiane: i WorldPlan, i Violet Blend, che ricordiamo per la loro riproposizione in chiave moderna dell’aria d’opera “La donna è mobile”, nata per sensibilizzare sul tema della discriminazione e la violenza di genere, e i Run Chicken Run.