Cathedral – Recensione: The Carnival Bizarre

Dopo un inizio di carriera partito sotto i più cupi presagi con il soffocante doom del capolavoro “Forest Of Equilibrium”, la proposta dei Cathedral non tarda a mostrare una pregevole evoluzione stilistica. La mai troppo compianta band di Lee Dorrian lascia parzialmente in un angolo il funereo sound delle origini per abbracciare uno stile più vario e sfaccettato che mescola doom, heavy metal e psichedelìa. In seguito a una prima virata già visibile nel secondo full-length “The Ethereal Mirror”, abbiamo maggior riscontro di ciò proprio con il terzo album in carriera “The Carnival Bizarre”, altro masterpiece e platter tra i più rappresentativi nella discografia del gruppo inglese.

Basta la doppietta iniziale a catapultarci a distanze siderali rispetto alle pachidermiche sonorità dell’esordio: “Vampire Sun” e “Hopkins (The Witchfinder General)” sono infatti due cavalcate trascinanti, brani immediati e diretti come mai se n’erano visti fino ad ora nella storia del quartetto; la seconda, per cui venne realizzato anche un video, rappresenta poi probabilmente il singolo di maggior successo dei nostri. E’ bella carica pure la poderosa “Utopian Blaster” (da segnalare in questa traccia la presenza di niente meno che Tony Iommi in qualità di guest), mentre con la lisergica e luciferina “Night Of The Seagulls” il minutaggio aumenta e i Cathedral tornano a parlare un linguaggio più fumoso e doomish.

La lunga e variegata title track è un primo assaggio delle colorate influenze seventies che molti anni più tardi troveranno pieno compimento nel penultimo lavoro del gruppo “The Guessing Game”, le rocciose e ritmate “Inertias Cave” e “Fangalacticus Supergoria” hanno invece un’attitudine più stoner e scanzonata. La breve e leggera “Blue Light” è quindi giusto un intermezzo che ci conduce al magniloquente finale costituito dalle massicce “Palace Of Fallen Majesty” ed “Electric Grave”.

The Carnival Bizarre” è ormai passato alla storia come uno dei migliori e più ispirati episodi nella straordinaria carriera dei Cathedral, carriera che per volontà della band si è ahinoi conclusa troppo presto alcuni anni or sono. Senza traccia di filler o di cali qualitativi, ogni brano che compone l’opera è dotato o di una carica trascinante piuttosto che di una vivida forza evocativa: il tutto a dar forma a un disco che costituisce un vero e proprio manifesto per il genere a cui appartiene.

Etichetta: Earache Records

Anno: 1995

Tracklist: 01. Vampire Sun 02. Hopkins (The Witchfinder General) 03. Utopian Blaster 04. Night Of The Seagulls 05. Carnival Bizarre 06. Inertia's Cave 07. Fangalactic Supergoria 08. Blue Light 09. Palace Of Fallen Majesty 10. Electric Grave
Sito Web: https://www.facebook.com/cathedral/

matteo.roversi

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Nerd e metallaro, mi piace la buona musica a 360 gradi e sono un giramondo per concerti (ma non solo per questi). Oltre al metal, le mie passioni sono il cinema e la letteratura fantasy e horror, i fumetti e i giochi di ruolo. Lavorerei anche nel marketing… ma questa è un’altra storia!

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