Se non sono matti non gli vogliamo. E se non sono matti non sarebbero i Cannabis Corpse. Band che “puzza” di Florida da un chilometro di distanza, con un suono che sembra uscire (seppur moderno) direttamente dei Morrisound Recording durante i bei tempi andati del boom death metal. Un luogo ancora adorato da molti, la dove nacquero pezzi di storia griffati Cannibal Corpse (appunto…) , Death Suffocation e tanti altri ancora.
Il trio capitanato dal Municipal Waste Phil Hall al basso ed alla voce, si dimostra subito concreto e presente sul “pezzo” partendo con la bordata “The 420 Crusade”, pezzo di bravura che nel titolo fa riferimento nel titolo al consumo di cannabis. Ma le idee dei nostri non sono certo annebbiate, perché nonostante quel certo non-so-che di già sentito la canzone è davvero notevole.
E poi citazioni come fosse Antani: il nome della band (Ve lo devo davvero spiegare? Nda.), il titolo dell’album “Left Hand Pass” che gioca con il primo album degli Entombed ed una manciata di canzoni che non fanno altro che omaggiare il periodo d’oro del death metal
Come non sorridere di fronte ad una canzone come “Effigy of the Forgetful” o “In Dank Purity” che omaggiano apertamente Suffocation e Monstrosity? Piace e molto “Final Exhalation” con le sue accelerazioni miscelate insieme a chirurgici rallentamenti.
C’è poi “Papyrus Containing The Spell to Protect Its Possessor Against Attacks From He Who Is in the Bong Water” (Davvero? Seri? Nda.), davvero una canzone ben riuscita e che offra una visione moderna del death metal di quasi 30 anni fa. “The Fiends that Come to Steal the Weed of the Deceased”, oltre ad avere un titolo davvero delizioso, è una canzone che flirta con Slayer e Suffocation senza risultare eccessivamente banale.
Un gradevolissimo bignami del death metal anni ’80 riproposto in salsa “moderna”. Un bel passatempo, nulla di più. E per chi non l’avesse capito un gruppo “vagamente” antiproibizionista. 37 minuti che passano in un attimo.