Dall’incontro tra due simili entità, non poteva che nascere una creatura mostruosa, pura dissonanza dove l’istinto musicale diventa ragione. “Codex Obscura Nomina” unisce gli sforzi di due tra le realtà di metal estremo più contorte e cerebrali, il cui percorso è costellato da un approccio alla materia oscura adulto e ricercato. Parliamo dei francesi Blut Aus Nord e degli americani Ævangelist, due band indubbiamente diverse ma accomunate da un’esigenza espressiva del tutto caratteristica.
I Blut Aus Nord intervengono con quattro pezzi che danno forma agli incubi di W.D. Feld e Vindsval nel modo il più possibile cacofonico. Smesse le atmosfere suggestive e ricche di folclore di “Memoria Vetusta” (che trova temporaneamente la conclusione nel terzo capitolo uscito sul finire del 2014), i normandi recuperano le sonorità industrial più oscure e apocalittiche nel loro DNA, spingendosi ben oltre i livelli del progetto trigemino “777”. Quattro brani dove la componente metal è del tutto secondaria, mentre la musica elettronica e la noise creano alienazione e dissonanza, in paesaggi desolati dove si rincorrono suoni industriali, voci gutturali e inquietanti, percussioni monolitiche.
Tutto procede lento come in quei sogni in cui non riusciamo a muoverci, fino a quando “Infra-Voices Ensemble” non arriva a spazzare via tutto. Techno potentissima e piena di riverberi si abbatte in velocità in un brano spigoloso ed elettrificato all’estremo, dove ogni passaggio appare avulso eppure è indovinato. Un pezzo atipico per i francesi, incredibilmente “orecchiabile” sotto alcuni aspetti e che potrebbe diventare oggetto di interessanti remixes.
Terminata la prima parte dello split, tocca agli Ævangelist metterci alla prova. Un solo brano per loro che sfiora i ventidue minuti di lunghezza, “Threshold Of The Miraculous” è forse il pezzo più coraggioso composto da un band che sta maturando esponenzialmente e via via guadagna una visione ben precisa del proprio concetto di avanguardia. Ricco di sonorità metalliche a noi più consone ma non per questo semplice, il brano colpisce per i suoi innumerevoli cambi di intenzione. Black e death metal legati indissolubilmente tra momenti atmosferici e cadenzati ed accelerazioni dai tempi dissociati. Metal estremo progressivo in un senso per la verità molto ampio, dove sono contemplate basi industrial estranianti e frustate di elettronica malvagia.
Un concetto di musica estrema al solito fuori dagli schemi quello proposto dalle band protagoniste di questo split, un platter di alto livello qualitativo e non soltanto per collezionisti.