Overkill – Recensione: Bloodletting

Fedeli alla linea senza cadere nella sclerotizzazione, gli Overkill proseguono imperterriti a tenere alta la bandiera dell’orgoglio power-thrash americano. Superato l’ennesimo cambio di line-up (ora ad occuparsi di tutte la parti chitarristiche è Dave Linsk), Bobby ‘Blitz’ Ellsworth ed il fido D.D. Verni hanno preparato una nuova razione di metallo iracondo e determinato, al quale il lavoro di Colin Richardson in fase di missaggio ha fornito un’adeguata e tagliente veste sonica. Tutti i brani sprizzano adrenalina, l’acido piglio interpretativo di Ellsorth rimane inconfondibile, i riff pestano duro con chirurgica precisione e la sezione ritmica si districa abilmente fra accelerazioni e controtempi da cardiopalmo, ma a spiccare sono solo gli episodi più anthemici come ‘Thunderhead’ (minacciosa, nevrotica e dal chorus assassino), ‘What I’m Missing’ (un rullo compressore che, inspiegabilmente, viaggia alla velocità di una fuoriserie), ‘Let It Burn’ (scandito mosh-number) e ‘My Name Is Pain’ (un proiettile puntato in mezzo agli occhi dell’inerme ascoltatore). Le altre canzoni mantengono alto il livello energetico, ma stentano nel farsi notare, ‘accontentandosi’ di testimoniare l’enorme esperienza del quartetto statunitense. I fan ameranno quest’album, mente il resto del pubblico metal continuerà a rispettare la band tenendosi a debita distanza.

Voto recensore
6
Etichetta: SPV/Audioglobe

Anno: 2000

Tracklist:

Thunderhead / Bleed Me / What I'm Missin' / Death Comes Out To Play / Let It Burn / I, Hurricane / Left Hand Man / Blown Away / My Name Is Pain / Can't Kill A Dead Man


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