Recensione: Undisputed

Dopo due album usciti per AOR Heaven i Blood Red Saints per il loro quarto lavoro tornano alla Frontiers, e lo fanno richiamandosi all’ottimo debutto “Speedway” del 2015: anche “Undisputed”, registrato nello studio del chitarrista Lee Revill, è un ottimo album di melodic rock senza fronzoli, fresco e diretto, in grado di richiamare i nomi di riferimento del genere. La band capitanata dal cantante Pete Godfrey mostra grande padronanza della materia e mette in fila una serie di brani piacevoli che hanno il merito di rimanere subito impressi nella mente.

Dopo un inizio spensierato e leggero, gli inglesi proseguono in una scaletta senza cedimenti, che passa con naturalezza da atmosfere più romantiche, vedi “Breathe Again” o la zuccherosa “Complete”, ad altre più scanzonate, vedi “Come Alive” e la title track, in cui la band strizza l’occhio ai Danger Danger. Altrove emerge una classe che sembra rifarsi alla fase più pop dei Journey, come nella deliziosa “Heaven In The Headlights”.

Il risultato complessivo è decisamente buono, se vogliamo trovare un difetto la produzione è forse un po’ troppo piatta e ciò si riflette in una possibile minor longevità dell’album. Tuttavia la qualità dei pezzi e dell’esecuzione fanno volentieri soprassedere su questo aspetto. Buon ascolto!

Giovanni Barbo

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Appassionato di cinema americano indipendente e narrativa americana postmoderna, tra un film dei fratelli Coen e un libro di D.F.Wallace ama perdersi nelle melodie zuccherose di AOR, pomp rock, WestCoast e dintorni. Con qualche gustosa divagazione.

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