Fra i segnali di ripresa da questo periodo difficile comincia finalmente a tornare una sia pur timida attività live nei locali e nei club che accolgono questo tipo di spettacoli, magari recuperando mesi di programmazioni saltate causa forza maggiore. Fra questi c’è il Club il Giardino, storico Live Club di Lugagnano, in provincia di Verona, che festeggia i venti anni di attività live.
In questo caso la proposta era particolarmente interessante, poiché ospitava il più volte rimandato debutto dal vivo dei veronesi Blind Golem, il cui lavoro d’esordio, “A Dream of Fantasy”, uscito all’inizio di quest’anno, ha rappresentato una delle novità più valide e interessanti della scena hard rock nazionale e internazionale, ricevendo apprezzamenti e recensioni entusiastiche un po’ in tutto il mondo. Noi di Metallus non potevamo non essere presenti!
Davanti ad un pubblico piuttosto numeroso, nonostante alcuni eventi concomitanti e la partita della Nazionale (tranquilli, abbiamo visto il primo tempo e poi il concerto ha avuto inizio; chi voleva, poteva continuare a seguire la partita a volume zero in fondo al locale), ha finalmente potuto dimostrare quanto vale sul palco oltre che sul disco, che per l’occasione, è stato stampato anche nella versione in doppio vinile.
Fin dalle note d’apertura, affidata come sul disco all’epica “Devil In A Dream” seguita dall’incalzante “Sunbreaker”, la band (coadiuvata da Daniela Pase ai cori) ha dimostrato un sound coeso e di grande impatto, ricco di dinamiche e con un occhio all’improvvisazione sulle parti soliste, il tutto aiutato dall’ottima acustica del locale. I toni cupi di “Screaming to the Stars”, l’alternanza di atmosfere di “Living and Dying”, (cantata come in studio dal bassista Francesco Dalla Riva), la cadenzata “Bright Light”, sorretta dal preciso groove del batterista Walter Mantovanelli, hanno ottenuto grandi applausi dai presenti, come la melodica “Night of Broken Dreams”, interpretata in modo superbo da Andrea Vilardo.
Dopo una pausa, la seconda parte del concerto è iniziata, dopo un intro dello straordinario tastierista Simone Bistaffa, con la mini suite “The Ghost of Eveline”, ricca di cambi di umori e scambi di assoli fra la chitarra di Silvano Zago e l’hammond di Bistaffa. E da qua è iniziata la parte più rilassata del concerto, con l’ospitata in alcuni brandi di Fabio Serra (produttore del disco) ospite alla chitarra acustica e Zago alla slide, a cominciare da quella “The Day is Gone” che in studio ha visto la partecipazione del compianto Ken Hensley. La prima cover è arrivata con una potentissima “Time to Live” dal capolavoro “Salisbury” degli Uriah Heep, seguita da “Look at Yourself”, con ospite alla batteria Marco Beso della band madre dei Blind Golem, ovvero i Forever Heep, durante la quale si è manifestata sul palco un’inquietante presenza mascherata che ha dimostrato che ai nostri l’ironia certo non manca. Ancora lo spazio per la cavalcata “Scarlet Eyes” per concludere con un’altra cover degli Heep, il grande classico “Circle of Hands”.
In definitiva un eccellente esordio, con un suono estremamente maturo che non li ha fatti certo sembrare una band al debutto, ma una ben più rodata. Certamente la grande esperienza dei musicisti è stata essenziale, ma la convinzione, l’amore per certe sonorità e la giusta attitudine hanno fatto di questa serata un piccolo evento, sottolineato dalla grande risposta del pubblico. Ci auguriamo che sia l’inizio di una bella storia.
Setlist:
1. Devil in A Dream
2. Sunbreaker
3. Star of a Darkest Night
4. Screaming to the Stars
5. Living and Dying
6. Pegasus
7. Bright Light
8. Night of Broken Dreams
9. The Gost of Eveline
10. The Day is Gone
11. Carousel
12. The Gathering
13. Time to Live
14. Scarlet Eyes
15. Look at Yourself
16. Circle of Hands