Hard rock ruvido, senza fronzoli, sporco ma melodico, sorta di street rock modernizzato. Guidati da Tracii Guns insieme al frontman Todd Kerns (già con Slash e Heroes And Monsters), istrionico protagonista della sincopata e frizzante opener “Shut Up (You Know I Love You)”, i Blackbird Angels ci portano nella Sunset Strip di fine anni Ottanta, quando sonorità come queste erano la colonna sonora che da Los Angeles si irradiava nel mondo intero, e da lì avanti, quando quel sound proseguì sotterraneo, indurito e incupito almeno in certe più moderne sfaccettature.

Il primo dialogo sulla possibilità di collaborare ad un nuovo progetto risale a oltre dieci anni fa, quando dietro il microfono degli L.A. Guns targati Tracii Guns c’era Jizzy Pearl. Menzione forse curiosa ma significativa, perché “Mine (All Mine)” riporta alla mente proprio i grandi Love/Hate da lui guidati, e che possono a tutti gli effetti essere considerati il principale termine di paragone dei Blackbird Angels per questo loro album d’esordio. Le cascate di chitarra che attraversano “Coming It Hot” sono il sole, il sapore blues di “On And On/Over And Over” la luna in un quadro pieno di colori e sentimenti. Il potente drumming di Adam Hamilton sostiene gli assalti sonori “Only Everything” e “Unbroken”, mentre la liquida, melodica e ruvidamente romantica “Better Than This” con le sue atmosfere crepuscolari è uno dei pezzi più riusciti del lotto. Su toni malinconici anche “The Last Song”, in cui riluce il gusto melodico nelle linee di chitarra di Tracii Guns.

Un album potente e diretto, divertente ed emozionante nei suoi momenti di nostalgica riflessione, “Solsorte” è una bella ventata di freschezza, un misto convincente di energia e passione capace di catapultarci in altri tempi.

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