Sui Black Sabbath, soprattutto nell’ultimo periodo, si è scritto di tutto e di più: biografie, autobiografie, vari commentari e un incredibile numero di commenti su volumi inerenti l’hard’n’heavy. Si aggiunge ora il contributo dell’italianissimo Eduardo Vitolo (Horror Rock e Sub Terra le sue pubblicazioni più recenti) che pubblica per Arcana Edizioni un volume che ripercorre la storia della band attraverso i suoi testi.
A prima vista l’operazione potrebbe risultare un po’ banale, ma Vitolo da alla sua opera un impronta inaspettatamente originale. Infatti, lontano dall’invischiarsi nella analisi musicale di brani ormai assunti all’olimpo del rock, l’autore ci propone un interpretazione dei testi che va oltre la semplice descrizione dei suoi contenuti. L’intento infatti è quello di fornire una descrizione quasi letteraria dei testi dei Sabbath, quasi a sdoganarli dal contesto prettamente musicale e inserendoli piuttosto in un contesto di parolieri e autori nel senso più alto del termine.
La musica non manca ovviamente, ma i vari brani vengono sviscerati attraverso commenti che spesso astraggono da ciò che si può leggere, andando a ricercare significati e collegamenti inusuali inserendo spesso paragoni e raffronti con testi filosofici e di letteratura più colta. Spesso, ci sentiamo di dirlo, entra in gioco l’opinione personale dell’autore, il che rende la lettura di “Neon Knights” senz’altro interessante, se non altro perché stimola una lettura più critica.
La struttura del libro ripercorre in modo classico gli album in ordine cronologico dedicando a ogni brano un distinto paragrafo nel quale viene riportato il testo, spesso volutamente non completo per mettere in evidenza i passaggi più interessanti, con annessa traduzione seguita dal commento dei Vitolo. Non mancano ovviamente le citazioni da altri libri e volumi; mancano però estratti contemporanei ai testi in esame.
E’ un lettura senz’altro diversa da quello che ci si può aspettare, un interpretazione nel vero senso della parola più che una descrizione fedele di quanto fatto da Iommi e soci (e soprattutto in questo caso da Butler). Un appunto importante però, ci teniamo a farlo, in merito alla selezione dei testi, con una copertura pressoché totale dell’era Ozzy (manca qualcosa da “Techincal Ecstasy” e “Never Say Die”) e poi via via un attenzione sempre minore alle fasi successive, con una clamorosa esclusione di “Lonely Is The World”, solo due brani da “The Mob Rules” e poi un antologia troppo incompleta da “Born Again” in poi. Ancora una volta viene sottovalutata la discografia dei Sabbath dall’82 in poi: sarebbe stato preferibile a questo punto concentrarsi esclusivamente sul periodo Ozzy o altrimenti creare una vera e propria antologia con il meglio di tutta la discografia equamente distribuita, confrontando magari meglio le tipologie di testi con e senza Butler alla penna. “Neon Knights” resta comunque una lettura piacevole, che ci mostra le canzoni dei Black Sabbath sotto una luce diversa e inusuale.
Voto recensore 7 |
Etichetta: Arcana Edizioni Anno: 2012 Sito Web: www.arcanaedizioni.com |