Dopo anni di gavetta e un buonissimo demoCD (‘Symphonies Of Love And Hate’) gli anconetani riescono finalmente a far uscire il proprio debutto per la Drakkar Records. Rispetto al power metal vagamente epico degli esordi i nostri hanno allargato decisamente la gamma interpretativa e ‘Black Roses’ presenta diversi punti di interesse che val la pena id sottolineare.
Innanzitutto segnaliamo l’ottima registrazione agli studio Woodhouse, che permette di ascoltare un sound professionale e pulito, adatto alla proposta dei nostri.
In secondo luogo sottolineiamo la decisione di porre come artwork un’illustrazione un po’ diversa dai cliches del genere; il dipinto dello sposo “pappone” e della mogliettina affranta è stato eseguito dal grandissimo Andreas Marshall. A questo aggiungiamo per precisione descrittiva che il booklet si presenta elegante, con tutti i testi delle osng e differenziazioni di colore abbastanza inedite.
Anche i testi dei The Dogma sono un po’ a parte rispetto allo stile musicale seguito e ripercorrono alcune tematiche fantasy-orrorifiche come nel caso di ‘Queen Of Teh Damned’, oppure rappresentazioni romantiche e un po’ maledette come per ‘Devil’s Bride’.
A livello musicale notiamo come il power metal dei nostri si sia evoluto parecchio, passando da matrici abbastanza scontate (ma pur sempre efficaci) a fraseggi di indubbio valore compositivo come nel caso della drammatica, triste e sognate ‘Sands Of Time’, indubbiamente uno dei punti di forza del CD, grazie anche al bellissimo assolo di chitarra di Cosimo Benetti e alle parti di tastiera di Stefano Smeriglio.
I momenti più speedy del disco sono sempre alternati a brnai più soffusi e sofferti, come nel caso dell’ultima track, il lento romantico intitolato ‘Mary Ann’, che pone ancora una volta sugli scudi le partiture di Smeriglio e sicuramente le linee volcali del bravo singer Daniele Sartori. Si può dunque confermare che il sound dei The Dogma, nel 2006, è votato ad un power metal (impronta Edguy, seppur per nulla “happy”) moderatamente sinfonico (ad ispirazione Therion) e drammatico, dalle tinte fosche e sofferenti. Indubbiamente un buon prodotto; si consiglia l’ascolto del platter.