VITANOVA
A aprire la nuova edizione di Bay Fest sono stati i giovani Vitanova, che hanno proposto alcuni inediti punk rock come “Trieste” e “La svolta”, scritti in italiano. Hanno potuto contare già sulla partecipazione di una discreta folla, nonostante fossero appunto la prima band, e questo non ha fatto che piacere ai giovani, che hanno detto con umiltà di essere onorati e orgogliosi di essere lì a suonare in occasione di questa manifestazione.
SVETLANAS
Seguono gli italianissimi Svetlanas anche se, per via di alcuni fraintendimenti, vengono associati alla Russia. La band ha potuto contare sulla cantante Olga Svetlanas, che ha voluto condurre il pubblico testualmente “in un viaggio dentro la sua testa”.
Tanto punk rock, movimentato ancora di più dalla frontman, vera scheggia sul palco che ha saputo imbastire uno spettacolo dinamico .
VERSUS THE WORLD
La loro performance è stata a rischio fino all’ultimo, poiché due giorni prima del live previsto il chitarrista Chris Flippin aveva avuto un lieve infarto, ma per sua volontà ha fatto concludere il tour europeo alla band.
Sto parlando dei Versus The World, che sono riusciti a portare a casa anche questa data italiana, nonostante questa parentesi, che per fortuna, sembra si stia risolvendo con il miglioramento delle condizioni di salute di Chris.
Anche il loro show è filato liscio e la band ha potuto promuovere degnamente il loro album “The Bastards Live Forever”, pubblicato a distanza di otto anni dal disco precedente.
I californiani hanno proposto il repertorio post-punk e hanno fatto passare anche loro un’oretta piacevole, suonando anche il loro cavallo di battaglia “Forgive Me”.
SCREAM
Partecipano a questa edizione del Bay Fest anche gli Scream, che nel bene e nel male sono diventati famosi per essere stata una delle prime band in cui ha militato Dave Grohl, prima che diventasse il batterista dei Nirvana. Tuttavia bisogna riconoscere che si sono ritagliati un posto nella scena hardcore anche con le proprie sole forze.
Forse la loro è stata la performance più “attiva” della giornata: oltre ai loro riff e al sound più pesante, la band ha potuto contare sul frontman Pete Stahl, che ha interagito tutto il tempo con il pubblico, aiutando i vari fan con il loro crowdsurfing e cantando con loro le varie canzoni, ovviamente stando rigorosamente in transenna.
Setlist:
1 – Walking by Myself
2 – This Side Up
3 – Human Behavior
4 – New Song
5 – Laissez-Fare
6 – Bedlam in the USA
7 – Fight/American Justice
8 – Land Torn Down
9 – Caffeine Dream
10 – Get Free
11 – A No Money Down
12 – Bet You Never Thought
13 – Came Without Warning
PULLEY
Si poteva evitare di avere un’altra band punk californiana? Certo che no. Ecco che infatti gli organizzatori hanno pensato bene di piazzare in scaletta pure i Pulley che, con il loro Skate Punk, hanno contribuito a fomentare gli spettatori. Giunti ormai alla soglia dei trent’anni di carriera, hanno dimostrato come per loro suonare sia un vero e proprio divertimento: come detto in alcune interviste dal cantante Scott, infatti, per lui e gli altri membri la musica non è mai stata la priorità, solo uno sfizio. Sono fortunati da trovare etichette che possano supportarli ogni qual volta se la sentono di rimettersi in gioco.
Infatti la loro discografia non è particolarmente vasta, ma hanno segnato parte della storia del punk con album come “@#!*”, “Matters”, “Together Again for the First Time” e “Esteem Driven Engine”, e la setlist odierna ha attinto da ciascuno di questi lavori. Non mancano estratti dalla loro ultima fatica, “The Golden Life”, uscito lo scorso anno così come fatto l’anno scorso, in occasione del Punk in Drublic.
Setlist:
1 – Cashed In
2 – The Ocean Song
3 – Hooray for Me
4 – Sad Song
5 – Huber Breeze
6 – One Shot
7 – Soberbeah
8 – Mandarin
9 – Lonely
10 – Insects Destroy
11 – A Bad Reputation
12 – Second Best
13 – Working Class Whore
UK SUBS
In un festival punk, che piacciano o meno, non si può che avere rispetto ed essere onorati ad avere nel proprio bill degli autentici dinosauri del genere come gli UK Subs. Infatti, Charlie Harper è uno di quei musicisti che per primi ha iniziato a suonare punk, incominciando a delineare quel sound nell’ormai lontano 1976. Gli UK Subs ormai sono un’istituzione e quella di quest’anno era l’ultima occasione per vederli dal vivo in Italia: infatti per la band è in corso il tour d’addio.
Poche chiacchiere, pochi accordi: il pubblico ha avuto quel che voleva. Tutto il meglio da questa band storica che ha sfoggiato una scaletta praticamente incentrata sui primi quattro dischi della propria discografia. Leggendari.
Setlist:
1 – Emotional Blackmail
2 – You Don’t Belong
3 – C.I.D.
4 – I Live in a Car
5 – Kicks
6 – Endangered Species
7 – Rockers
8 – Organized Crime
9 – New York State Police
10 – Bitter & Twisted
11 – Fear of Girls
12 – Limo Life
13 – Down on The Farm
14 – Party in Paris
15 – Tomorrow Girls
16 – Warhead
17 – Riot
18 – Strangehold
19 – Disease
20 – Keep on Running (Til You Burn)
21 – Teenage
The TOY DOLLS
Infine è toccato ai The Toy Dolls a far calare il sipario su questa prima giornata di Bay Fest edizione 2023.
La band del frontman Olga festeggia, con questo tour, i suoi primi 40 anni di carriera: a guardare bene lui e i suoi due compagni, però, sembra che non sia passato molto tempo da quando decisero di formare una band. Specialmente lui e il bassista Tom hanno dato dimostrazione che lo stare immobile non è una cosa consona al loro stile. Sarà per il loro genere, ma la band ha animato per bene la serata, togliendosi a più riprese strati di vestiti, correndo, saltando, rincorrendosi, stappando una bottiglia gigante (per introdurre “The Lambrusco Kid”) e facendo girare gli strumenti con una maestria che “ZZ Top spostatevi proprio”.
La band di “Nellie the Elephant” ha riscosso un gran consenso, complice anche la lunga assenza dai nostri palchi: forse, anche per questo, ha elargito non uno, ma due bis al pubblico italiano, in modo da chiudere al meglio questa prima giornata di Bay Fest.
Setlist:
1 – Fiery Jack
2 – Cloughy Is a Bootboy!
3 – Bitten By a Bed Bug
4 – Fisticuffs in Frederick Street
5 – The Death of Barry the Roofer With Vertigo
6 – Benny the Boxer
7 – Up The Garden path
8 – Dougy Giro
9 – I’ve Got Asthma
10 – Spiders in the Dressing Room
11 – El Cumbanchero
12 – The Lambrusco Kid
13 – She’s a Worky Ticket
14 – Nellie the Elephant
15 – She Goes to Finos
16 – Toccata and FUgue in D minor, BWV 565
17 – Alec’s Gone
18 – Drum solo + Harry Cross (A Tribute to Edna)
19 – Wipe Put
20 – Dig That Groove Baby
21 – When the Saints Go Marching In
22 – Glenda and The Test Tube Baby
23 – Idle Gossip
24 – Theme