Bay Fest 2022: Live Report e foto del Day 3 con The Hives, Circle Jerks, Raw Power e altri

Il Bay Fest è ormai diventato un’istituzione per i punk rocker di tutta Europa. Un festival che dura quattro giorni e ospita alcune delle band punk rock più famose del globo, in un susseguirsi di concerti sviluppati principalmente in due location differenti: la prima è il Beky Bay sulla spiaggia, dove vengono realizzati i set acustici ad entrata gratuita che precedono i concerti sul main stage del Parco Pavese, a circa due minuti a piedi dall’acoustic stage.

Il primo a esibirsi è Mike Noegraf, cantautore francese che, con la sua chitarra acustica e i suoi testi profondi, ci ha regalato alcuni momenti molto emozionanti, stabilendo un forte contatto con il pubblico. Un gesto che mi ha colpita molto è stato quello di scendere dal palco appositamente per far disporre gli spettatori in cerchio e guardarli negli occhi, per sottolineare appunto l’importanza di questo atto, spesso sottovalutato nella società moderna. Yotam Ben Horin è il secondo artista che approda al Beky Bay , anche lui per una performance chitarra e voce molto delicata e piacevole.

Alle 17 il parco Pavese apre i suoi cancelli. La location è davvero ben organizzata, con un palco degno delle aspettative e tanti chioschi dove poter ordinare cibo e bevande, sempre a disposizione. Unica pecca: una volta entrati non era più possibile uscire e rientrare nel parco, cosa che ho trovato un po’ scomoda dato che si tratta comunque di un concerto che dura parecchie ore.

ACID BRAINS

Gli Acid Brains, band punk di Lucca, sono i primi a calcare il palco, in quanto vincitori del concorso indetto dal Bay Fest volto alla selezione di una band emergente da far suonare in apertura al terzo giorno del festival. Non conoscevo questa band, ma ammetto che mi sono piaciuti molto e vederli dal vivo mi ha fatto sicuramente venir voglia di andare a sentire i loro album.

SPIDER

Seguono gli Spider , band  americana hardcore punk che si esibisce per la prima volta in Italia in questa occasione.

BABOON SHOW

Mentre fino ad ora l’area concerti non ha ospitato tantissima gente, con l’arrivo dei Baboon Show il pubblico aumenta. La band svedese, con il suo stile eclettico un po’ alla Rocky Horror Picture Show, ci regala uno spettacolo pazzesco. La cantante ha carisma da vendere e tiene il pubblico in pugno interagendo continuamente e non restando ferma sul palco nemmeno un secondo saltando, ballando e giocando con gli altri membri della band. I Baboon Show hanno uno stile decisamente personale e facilmente distinguibile dalle altre band dello stesso segmento. La loro performance live è stata indubbiamente di alto livello.

RAW POWER

I Raw Power hanno fatto la storia del punk hardcore italiano e la loro performance non lascia un attimo di fiato. Premetto che non sono una grande fan del punk hardcore cosi “violento”, ma ammetto che non si sono di certo risparmiati.

CIRCLE JERKS

Mentre i Raw Power suonano a manetta senza dilungarsi troppo in chiacchiere, i Circle Jerks interagiscono molto di più con il pubblico. Il chitarrista è nientemeno che Greg Hetson, ex  chitarrista dei Bad Religion. Questa band ha fatto la storia e nonostante i ragazzi non siano più di primo pelo sanno ancora fare uno spettacolo come si deve, suonando sempre da paura.

THE HIVES

Benchè mi sia goduta appieno tutti i gruppi che hanno suonato fino ad ora, ammetto che non vedevo l’ora che arrivassero gli Hives. Si presentano sul palco entrando a scaglioni su “Come On!”, tutti vestiti con i loro completi bianchi e neri in giacca e cravatta e ci mettono mezzo secondo a scaldare il pubblico. Il pogo inizia istantaneamente. Sono riuscita a godermi tutto il concerto appoggiata alla transenna davanti al palco, ma ricordo di essermi girata un attimo e di aver visto il delirio dietro di me. Gente che pogava e saltava sorridente senza sosta in quell’atmosfera così frizzante e adrenalinica che solo gli Hives riescono a creare. Pelle Almqvist non sta fermo un attimo e non perde occasione per mischiarsi fra la folla e cantare in mezzo al pubblico, con il suo assistente vestito da ninja che gli allunga pazientemente il cavo del microfono per non farlo inciampare. Pelle a metà concerto ha già i pantaloni strappati per via della foga del pubblico. Addirittura ad un certo punto tenta di risalire sul palco ma qualcuno del pubblico cerca di trattenerlo giù. Gli Hives sono delle vere e proprie bombe e non si fermano di fronte a nulla. Il chitarrista Nicholaus Arson suona con una foga incredibile e rompe una corda, ma continua come se nulla fosse. La band ci regala più di un’ora di concerto includendo tutti i suoi pezzi più famosi come “Walk Idiot Walk”, “Go Right Ahead”, “Two-Timing Touch And Broken Bones” e “Hate To Say I Told You So” per chiudere il set. La band si concede un attimo di pausa per poi ritornare sul palco e far esplodere il Bay Fest con “Tick Tick Boom”, facendo mettere in ginocchio tutto il pubblico del Parco Pavese, per poi farlo rialzare con un grande salto. Gli Hives ci hanno fatti divertire come non mai e si confermano una delle band live più forti in circolazione. Questo Day 3 del Bay Fest mi ha regalato tantissime emozioni e dopo questa giornata all’insegna del punk rock torno a casa carica di adrenalina e decisamente soddisfatta. Evviva la musica, evviva il punk, evviva il Bay Fest!

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