Ghost – Recensione: Opus Eponymous
Tanta classe e un tocco volutamente retrò sono la forza indiscussa di questo esordio della band svedese più educatamente occulta e anticlericale mai sentita. Non aspettatevi, infatti, croci rovesciate e stupri collettivi davanti ai ruderi fumanti di una chiesa profanata. “Opus Eponymous” ricorda più le atmosfere esoteriche e...