E siamo giunti a quota nove. Quello che era nato come un progetto parallelo alla casa madre EdGuy dalla mente di Tobias Sammet, nel corso degli anni è diventata un’opera Rock sempre più imponente, riuscendo a coinvolgere numerosi ospiti e amici.
Il nucleo della band è sempre lo stesso, e comprende Sammet (voce, tastiere, basso) e Sascha Paeth (chitarre, tastiere), che è anche co-produttore dell’album.
In “A Paranormal Evening with the Moonflower Society” sono presenti grandi ospiti quali; Jørn Lande (Jorn), Michael Kiske, Bob Catley, Geoff Tate (ex Queensrÿche), Ronnie Atkins (Pretty Maids) ed Eric Martin (Mr. Big), quasi tutti presenti anche nei precedenti album, ai quali si aggiungono le new entry Ralf Scheepers e Floor Jansen.
La formula degli Avantasia è stata praticamente la stessa fin dall’inizio: un Symphonic Power Metal, caratterizzato da cori epici, arrangiamenti eleganti e atmosfere trionfali. E anche in questo capitolo la band non si allontana da queste coordinate, e del resto è ciò che i fan si aspettano.
La open track “Welcome To The Shadows” mette subito in chiaro quale direzione prenderà l’intero album. Il brano in questione è dotato di un refrain semplice e immediato, che però non deve trarre in inganno perché inserita nel contesto di una struttura musicale per nulla scontata.
“The Wicked Rule the Night” è il brano in cui fa il suo debutto Scheepers, che offre una performance eccellente. Del resto siamo parlando di uno dei migliori cantanti metal degli ultimi vent’anni, la cui potenza vocale è evidente anche in questo pezzo. La successiva “Kill the Pain Away” si presenta come una mini-opera in cui il duetto fra Tobias Sammet e Floor Jansen miscela potenza e armonia funzionali alla causa.
Fin qui tutto perfetto, ma da questo momento in poi l’asticella si alza decisamente con il mid-tempo “The Inmost Light”, episodio in cui sale in cattedra un certo Michael Kiske; è evidente che Sammet abbia confezionato questa canzone su misura per lui, il quale con grande autorevolezza e padronanza dei propri mezzi tecnici.
Il viaggio prosegue con la splendida ballata “Misplaced Among The Angels”, con le voci di Sammet e Jansen che per sei minuti si alternano in un crescendo di adrenalina. Si parte con un inizio sobrio, per poi passare in modalità power-ballad, quando subentra la voce di Floor Jansen, ma è nel momento in cui duettano insieme che il pezzo diventa memorabile, in un compromesso tra melodia ed energia. “I Tame The Storm” è una schiacciasassi che suona potente e dinamica, con un coro accattivante e una performance vocale gigantesca da parte di Jørn Lande!
Siamo giunti ora a uno dei momenti più emozionanti dell’intero album- “Paper Plane” è una canzone romantica dal sound intenso e un songwriting riflessivo, ed è difficile non emozionarsi leggendo ascoltando il refrain di questo brano.
“The Moonflower Society” rappresenta la visione, di ciò che Sammet vuole trasmettere con le sue canzoni, una melodia carica di pathos e un saliscendi di emozioni, che prepara il terreno alla seguente “Rhyme And Reason”, un brano decisamente più “rockeggiante” rispetto quelli ascoltati fino ad ora, il refrain
Da grande estimatore di Geoff Tate, “Scars” è una delle tracce che più mi incuriosiva, che si presenta con una partenza un po’ in sordina per poi sfociare in un refrain enigmatico in cui ho trovato anche qualcosa dei Queensryche.
“A Paranormal Evening with the Moonflower Society” è un album con canzoni relativamente brevi, fino all’ultimo episodio, “Arabesque”, un’opera di 11 minuti con alla voce il trio Sammeth, Jørn Lande, Michael Kiske. Caratterizzata da un’intro estesa epicheggiante, con alcuni elementi folk che ritroveremo qua e là nel corso della canzone, il pezzo ha un imprinting sinfonico e sezioni più “intime” con alcuni tratti mediorientali, che rendono il tutto estremamente interessante
Tobias Sammet anche questa volta è riuscito a creare un album sapientemente orchestrato, a tratti epico sicuramente godibile all’ascolto. Che ormai gli Avantasia siano la sua priorità non è un segreto, come del resto dichiarato dallo stesso frontman, per il momento (e non sappiamo quanto durerà questo momento) gli EdGuy sono messi in naftalina: ovviamente la speranza è quella di poterli riascoltare, ma fino a quel momento possiamo comunque godere della musica degli Avantasia!
