Author: Alberto Capettini

Fan di rock pesante non esattamente di primo pelo, segue la scena sotto mentite spoglie (in realtà è un supereroe del sales department) dal lontano 1987; la quotidianità familiare e l’enogastronomia lo distraggono dalla sua dedizione quasi maniacale alla materia metal (dall’AOR al death). È uno dei “vecchi zii” della redazione ma l’entusiasmo rimane assolutamente immutato.

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Fan di rock pesante non esattamente di primo pelo, segue la scena sotto mentite spoglie (in realtà è un supereroe del sales department) dal lontano 1987; la quotidianità familiare e l’enogastronomia lo distraggono dalla sua dedizione quasi maniacale alla materia metal (dall’AOR al death). È uno dei “vecchi zii” della redazione ma l’entusiasmo rimane assolutamente immutato.

Baroness – Recensione: Stone

Dopo 14 anni si torna a recensire un album dei Baroness, il primo non legato al tema dei colori ed intitolato semplicemente “Stone”. Durante questi anni il rapporto con la band americana non è stato continuativo perché, a gusto personale, la qualità delle pubblicazioni non è sempre stata...

Soen – Recensione: Memorial

Gli ultimi album dei Soen, diciamo a partire da “Lykaia”, hanno messo in scena un costante miglioramento in termini di focus stilistico e consolidamento di un sound più definito e meno derivativo… e questo “Memorial” potrebbe esserne il coronamento o un ulteriore step di crescita. Per chi scrive,...

Extreme – Recensione: Six

Un silenzio discografico durato 15 anni, interrotto solo da esibizioni live sparse nel globo (e immortalate da due belle testimonianze dal vivo come “Take Us Alive” e “Pornograffitti Live 25”)… un silenzio che aveva fatto presagire alla fine definitiva della band di Boston da buona parte dei propri...

Haken: Live Report della data di Milano

Freschissimi autori di un album molto convincente come “Fauna”, tornavano dopo anni d’assenza daiconfini italici gli Haken, in un’interessante combo con i Between The Buried And Me e i Cryptodira. Purtroppo per problemi logistici mi perdo completamente l’esibizione di quest’ultimi che avrei “misurato”volentieri in sede live dopo aver...

Haken – Recensione: Fauna

Se dovessimo considerare l’intero cammino artistico degli Haken credo sia oggettivamente innegabile che, negli anni appena passati (difficili per tutte le band a causa della pandemia), gli inglesi non abbiano sfornato il loro materiale musicale migliore; forse per la necessità di essere comunque presenti sul mercato, forse perché...

Riverside – Recensione: ID.Entity

Ben consci della tempesta emotiva all’interno della quale venne composto (dopo la morte improvvisa del chitarrista Piotr Grudziński), reputiamo “Wasteland” uno degli episodi più deboli della discografia dei Riverside, soprattutto alla luce della discografia dei polacchi che si insediarono sin dai primi anni 2000 tra i migliori esponenti...