Asking Alexandria – Recensione: See What’s On The Inside

Ci sono album che riescono ed altri che sarebbe decisamente meglio evitare e “See What’s On The Inside” degli Asking Alexandria rientra a pieno titolo in questa seconda categoria.

Che la band non sia più la stessa, per sound e attitudine, di “Stand Up And Scream” è ormai evidente da diverso tempo, ma siamo certi di assistere ad un’evoluzione?

La sensazione è quella di essere di fronte ad una formazione che componga seguendo la fase catchy del momento, muovendosi e spostandosi secondo la direzione del vento.

La registrazione, ahimè, vede penalizzata la voce di Danny Worsnop che, a differenza di molti altri colleghi ben più famosi, conserva ancora un timbro caldo e profondo, in grado muoversi normalmente tra clean e melodic, ma che con questa produzione ha visto sgrezzarsi e ripulirsi il suo cantato. La sua voce ha da sempre dato un’impronta ed un tratto distintivo a tutte le composizioni, non a caso la parentesi con Denis Stoff al microfono è durata quanto un fiammifero, perché rovinare questo elemento?

See What’s On The Inside” è senza mordente, ripetitivo, noioso e cantilenante. I pezzi sono tra loro molto e troppo simili e invece di stare di fronte ad un lavoro variegato e composto da più brani, sembra di essere di fronte ad un’unica ed estenuante traccia.

La musica, causa pandemia, ha avuto una battuta d’arresto che ha coinvolto tutto e lo stop dei live ha penalizzato sicuramente anche gli Asking Alexandria, ma mi chiedo se fosse necessario uscire a tutti i costi, a distanza di un anno da “Like A House On Fire”, con un album così mal composto.

Mi spiace scriverlo, ma tra i flop del 2021 “See What’s On The Inside” primeggia e trionfa.

Etichetta: Better Noise Music

Anno: 2021

Tracklist: 01. Intro 02. Alone Again 03. Faded Out 04. Never Gonna Learn 05. If I Could Erase It 06. Find Myself 07. You've Made It This Far 08. See What's On The Inside 09. Misery Loves Company 10. Fame 11. The Grey
Sito Web: https://www.askingalexandria.com

francesca.carbone

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Scribacchina dal 2008 e da sempre schietta opinionista del mondo musicale. Dagli Iron Maiden ad Immanuel Casto il passo è breve, almeno per me.

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