Recensione: Symbol Of Salvation

Quando leggerete questa recensione mancheranno pochi giorni all’attesissima data milanese degli Armored Saint, concerto che non solo sancisce il ritorno del seminale gruppo californiano alla nostre latitudini dopo una lunga assenza, ma che rappresenta anche l’unica tappa italiana di un tour davvero speciale. Un tour in cui John Bush e soci stanno eseguendo nella sua interezza il favoloso “Symbol Of Salvation”, album capolavoro che qui ci accingiamo a ricordare e celebrare.

Uscito nel 1991, il disco era atteso con trepidazione e aveva addosso un fardello pesantissimo già prima della sua uscita: si trattava infatti del primo lavoro della band che non avrebbe beneficiato del fondamentale apporto del grandissimo chitarrista Dave Prichard, tragicamente venuto a mancare l’anno precedente a causa di una leucemia. Sostituito lo storico axe-man con il rientrante Phil Sandoval, i nostri non si perdono però d’animo e vincono la propria scommessa con un destino avverso uscendosene con un album stupefacente, forse il più complesso e ambizioso della loro carriera fino a quel momento.

Bastano le prime cinque tracce del platter a farci capire che ci troviamo davanti a un autentico trionfo. “Reign Of Fire” è un proiettile di rocciosissimo e diretto heavy metal, “Dropping Like Flies” un pezzo dal ritmo e dall’incedere irresistibili e “Last Train Home” una di quelle canzoni poderose, piene e dal respiro quasi epico in cui gli Armored Saint sono maestri indiscussi. Non sono da meno la di nuovo trascinante “Tribal Dance” e la più immediata e divertente “The Truth Always Hurts”.

La title track riporta in primo piano sonorità decisamente heavy e coriacee, i riff d’apertura delle successive “Hanging Judge” e “Warzone” sono poi micidiali al pari della possente cavalcata “Burning Question” e del suo trascinante chorus. Si chiude quindi con le soluzioni più ricercate e peculiari di “Tainted Past” e “Spineless”.

Come abbiamo già detto più volte su queste pagine (e non ci stancheremo mai di dirlo!), gli Armored Saint sono un gruppo che ha riscosso fin troppo poco in termini di notorietà e riscontri d’ogni tipo, considerati il loro valore assoluto, la qualità costante dei propri dischi e l’importanza ricoperta all’interno della storia del classic metal. La nostra recensione di “Symbol Of Salvation” rappresenta un’occasione in più per ricordare tutto questo e chiamare un’ultima volta alle armi i metal-heads nostrani, affinché si rechino in massa al Legend Club di Milano per assistere a una performance che di sicuro non li lascerà delusi.

Matteo Roversi

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Nerd e metallaro, mi piace la buona musica a 360 gradi e sono un giramondo per concerti (ma non solo per questi). Oltre al metal, le mie passioni sono il cinema e la letteratura fantasy e horror, i fumetti e i giochi di ruolo. Lavorerei anche nel marketing… ma questa è un’altra storia!

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