Chaostar – Recensione: Anomima

Ogni release di rock/metal neoclassico ed operistico va spesso incontro al rischio di risultare un’opera pretenziosa e ridondante, quando non si riesce nella buona commistione tra due facciate che, è vero, spesso vanno a braccetto, ma sono anche sensibilmente diverse. Nella fattispecie eravamo piuttosto titubanti di fronte al nuovo studio album dei Chaostar di Christos Antoniou, da un lato perché la band è fondamentalmente in stand by da circa nove anni (se escludiamo “Underworld”, uscito nel 2007, che tuttavia era una sorta di Ep esteso che comprendeva alcuni brani risalenti all’omonimo demo del 2000), in secondo luogo perché l’ultimo album dei SepticFlesh (“The Great Mass”, 2011) non aveva certo fatto gridare al miracolo e la combinazione tra metal estremo e musica classica iniziava a mostrare qualche scricchiolio. Per fortuna il nuovo “Anomima” fuga ogni dubbio e possiamo constatare con piacere come l’eclettico musicista greco sia tornato in scena con un album ricchissimo di particolari ma altrettanto scorrevole e avvincente. “Anomima” combina numerosi stili musicali che trovano il denominatore comune in una darkwave neoclassica dai tratti sperimentali, dinamica nel suo incedere ma non forzata o stupefacente a tutti i costi. Fin dall’intro “MA”, notiamo come la band diluisca sonorità folk con strumenti di musica classica ben presenti ma non eccessivi, come le trombe, i corni, gli archi, inseriti in un’atmosfera lugubre a arcaica in cui trionfa la splendida e versatile voce di Androniki Skoula, eccellente soprano. L’album vede inoltre la partecipazione di Fernando Ribeiro dei Moonspell e Dave Vincent (Morbid Angel, Genitortures), per la verità non così incisivi nel loro contributo ma in grado comunque di rappresentare un valido elemento di interesse. Analizzando alcune tracce degne di essere ricordate, citiamo patriotticamente “Un Pensiero Per Il Destino”, cantata in italiano e ancora una volta basata sull’ottimo utilizzo delle partiture classico/operistiche e delle percussioni. “Medea” (dove appare Dave Vincent nel ruolo di narratore) è un brano letteralmente imprevedibile che fa propri elementi di rock progressivo e jazz pianistico, convogliando in un finale dissonante. Fernando Ribeiro presta invece il suo inconfondibile tono a “Dilate The Time”, un brano etnico che profuma di Mediterraneo, arricchito da elementi gotici. Sembra di tornare nella Francia degli anni ’20 con la successiva “Les Réminiscences Extatiques”, una traccia profonda e drammatica che prevede come ovvio l’utilizzo dell’idioma transalpino, mentre “Truth Will Prevail” si rivela come un altro episodio del tutto anarchico e disarticolato, con un finale che flagella l’ascoltatore con delle sferzate di industrial/noise. Citiamo ancora “The Charmer”, stralunato ma gradevolissimo capitolo a cavallo tra il dark cabaret e il pop e infine “Canticles 2” (presente come bonus track nella versione digipak), un brano di musica techno apparentemente fuori contesto, però davvero accattivante e ricco di continuità con il lato sperimentale del gruppo. Un ritorno davvero convincente per un ascolto che non presenta punte di noia, il cui unico difetto sta nel fatto di essere il “solito” disco dei Chaostar.

Voto recensore
7,5
Etichetta: Season Of Mist / Audioglobe

Anno: 2013

Tracklist:

01.  間 (MA)
02.  Un Pensiero Per Il Destino
03.  Sorrow Descending
04.  Medea
05.  Dilate The Time
06.  Les Réminiscences Extatiques
07.  Truth Will Prevail
08.  Όμορφηκόρη
09.  The Charmer
10.  L’idée Fixe
11.  Misery’s King
12.  Canticles 2 (bonus track)


Sito Web: https://www.facebook.com/chaostar.official

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