Gli Artizan non ce ne vogliano, ma sono destinati a restare nell’anonimato. La band americana, giunta con “Ancestral Energy” al secondo disco in carriera, è lontana anni luce dagli standard qualitativi imposti da un genere, il classic metal, che ormai è tra i più esigenti. Difficile, se non impossibile, ripercorrere le orme dei Maiden, proponendo song basate su guitar riff rocciosi e linee melodiche trascinanti, se non si possiede classe, esperienza ed una buona dose di genio compositivo.
Gli Artizan, invece, si limitano a scopiazzare qua e là (ci sono puntate nel power americano dei Savatage ed alcuni accenni ai primi Helloween), senza stupirci, sia nei brani più diretti, come l’orecchiaibile “The Raven Queen”, sia in quelli più articolati (impossibili da digerire i quasi undici minuti della title track). E la noia regna quindi sovrana, tra passaggi acustici, cavalcate metalliche e momenti più evocativi nel cantato. A fare da contorno ad un album anonimo, ci pensano una produzione ai limiti della professionalità ed una copertina in stile fumettoso, davvero troppo retrò, che non fanno altro che tenerci alla larga da questo “Ancestral Energy”.
L’unico pregio del nuovo disco degli Artizan è la sua breve durata: sette song e poco meno di quaranta minuti di ascolto. Almeno su questo gli americani ci hanno risparmiato una lunga e lenta agonia.
Voto recensore 5 |
Etichetta: Pure Steel Records Anno: 2013 Tracklist: 01. I Am The Storm 02. The Raven Queen 03. The Guardian 04. The Death Of Me 05. Deep Ocean Dreams 06. You Can't Take The Metal 07. Ancestral Energy
Sito Web: http://artizanmetal.com/ |