L’Ambria Music Festival arriva al traguardo della sua 18sima edizione e propone al suo ormai affezionato pubblico, nella giornata dedicata al metal, un ricco bill di band validissime sulla quale primeggiano tra tutte i Rage.
Spendo proprio due parole a favore del festival: è la prima volta alla quale vi assisto e le mie impressioni non possono che essere tutte positive. Il piccolo comune di Ambria di Zogno vive appieno questo festival, che si sviluppa in un’intera settimana e ho visto tanti volontari aiutare nella causa, tra camerieri, addetti alle casse, alle vivande, alle birre ecc… Qui si ha solo l’imbarazzo della scelta per quanto riguarda la cena: il vasto menu propone una selezione di piatti tipici della zona bergamasca (sia primi che secondi), carne grigliata e fritti e pure diversi tipi di pizze. Per gli amanti dell’alcool, inoltre è possibile gustarsi tanti tipi di birre. Il piccolo comune inoltre si predispone appieno all’ospitalità dei fan delle varie band, trasformandosi in un enorme parcheggio a cielo aperto (tanto per intenderci, pure un campo da calcetto è stato riconvertito a posto macchine, quindi che dire…tanto di cappello per la maniacale organizzazione). Se a tutto questo aggiungiamo anche il fatto che l’ingresso è gratuito, beh, non si può dire che quest’aspetto sia la ciliegina sulla torta e un invito a coloro che vivono nei comuni limitrofi, a partecipare alle prossime edizioni, anche se non amanti del genere, anche solo per trascorrere una serata alternativa.
Detto questo, la serata di musica metal è cominciata alle 19.00, con gli Ural, band crossover/thrash italiana che ha avuto modo di proporre i suoi due nuovi pezzi tratti dall’ultimo EP “Cyber Requiem”, uscito solo digitalmente, ragione per cui il cantante, ha invitato il pubblico ha sostenerli gratuitamente tramite visualizzazioni su You Tube e ascolti sulle varie piattaforme di streaming. I restanti pezzi sono stati scelti dall’album precedente, uscito nel 2019, “Just for Fun”.
Setlist:
1 – W.D.W.
2 – Inside
3 – Interference
4 – Mind Control
5 – Werewolf
6 – Crossearth
7 – Fake Reality
8 – So What?
9 – Virtual Sleep
Seguono gli Enemyinside, band sempre italiana, come tutte quelle della giornata del resto, ad eccezione dei tedeschi Rage, con alle spalle qualche anno di gavetta in più rispetti agli Ural. Sono passati infatti già vent’anni dal loro EP d’esordio e di strada ne hanno già fatta, suonando nel tempo anche insieme a Destruction, Sabaton, Flotsam and Jetsam e Behemoth tra i tanti.
C’è poco da spiegare: tanto thrash metal nudo e crudo. Musica potente tratta da quasi tutta la loro discografia, con in più i 2 inediti “This is War” e “Twisted Reality” tratti dal loro ultimo Ep uscito quest’anno.
Setlist:
1 – Hatestone
2 – Shitstorm
3 – System Failure
4 – This is War
5 – Deadline
6 – Frozen Prison Cell
7 – Bad Junks
8 – Twisted Reality
Chi conosce la scena thrash metal italiana, non può non essersi imbattuto in questo nome: gli IN.SI.DIA. Questa band ha composto almeno una pagina del metal tricolore, essendo anche una delle poche formazioni ad aver scelto di proporre questo genere di musica cantato in italiano.
La loro discografia, nonostante l’inizio della loro avventura nel 1987, non è molto vasta, ma comunque hanno sfornato due pietre miliari. Ovviamente, gli album “Guarda Dentro Te” e “Istinto e Rabbia” hanno trovato posto in scaletta, con anche un occhio di riguardo per il disco più recente “Denso Inganno”, album che ha riportato la band in auge nel terzo millennio.
Setlist:
1 – Il Mondo Possibile
2 – Sogno Reale
3 – Warpath
4 – Parla Parla
5 – Grido
6 – Nulla Cambia
7 – Terzo Millennio
8 – Mai Perdere il Controllo
9 – Tutti Pazzi
Ultima band nostrana, ormai simbolo dell’heavy metal italiano, che si esibisce appena prima degli headliner, sono gli Skanners. Quarant’anni precisi di carriera, celebrati a dovere con l’uscita di un Greatest Hits, che raccoglie tutti i loro successi più l’inedito, “Under the Grave”. Ovviamente le canzoni proposte dalla band sono state sia il nuovo singolo che i successi presenti nella compilation, più “Fight Back” e “Rock the Nation”: un tripudio di heavy metal per autocelebrarsi. Il tutto corredato dalla tanta energia che la band dimostra di avere ancora sul palco, in particolare dal cantate Claudio Pisoni: una vera scheggia che salta e corre qua e là per cercare di intrattenere e far emozionare il pubblico. Se ha ancora oggi tutta questa vitalità, non riesco proprio a immaginare nel pieno della sua giovinezza che mina vagante potesse essere. Visti per la prima volta al Metal for Emergency del 2019, in apertura agli Anthrax, qua ho avuto la prova definitiva che sono una validissima band, che merita assolutamente di essere vista, almeno una volta.
Setlist:
1 – Welcome to Hell
2 – We Rock the Nation
3 – Metal Party
4 – Factory of Steel
5 – Starlight
6 – Under the Grave
7 – Pictures of War
8 – Hard and Pure
9 – Fight Back
Con un leggero ritardo dalla tabella di marcia, arriva anche il momento per i Rage di calcare il palco dell’Ambria Metal Festival. La band è ormai abituata ai cambi di formazione e, dal 2020, il gigante buono Peavy Wagner continua la storia della sua band (essendo ormai l’unico membro originale), ma sono subentrati due nuovi chitarristi, Jean Bormann e Stefan Weber. Non importa con che formazione, i Rage comunque continuano a sfornare ormai da quarant’anni sempre album di qualità e non sembrano perdere lo smalto. Anche l’ultimo lavoro, “Resurrection Day” (ventiseiesimo album della loro carriera) è l’ennesima prova della loro perfetta salute. Proprio alla title track è spettato il compito di aprire le danze. Peavy ha pensato anche di proporre al pubblico italiano anche gli ultimi singoli “A New Land”, “Virginity” e “Monetary Gods”, ovviamente accolti in modo positivo dall’audience.
Chi non ha potuto ascoltare i pezzi del disco precedente “Wings of Rage” dal vivo nel 2020, ha potuto avere un assaggio con “Chasing the Twilight Zone” e “Let Them Rest in Peace”, però stavolta non eseguiti dal precedente chitarrista Marcos Rodriguez. I due nuovi arrivati sono energici, non smettono di agitare teste e capelli, contrapponendosi al più statico Peavy. In particolare le backing vocals di Jean sono davvero ottime e riesce a dare ancora più spessore alla performance, riuscendo a combinarsi bene con le linee vocali del cantante principale.
Con una serie così lunga di uscite discografiche, ovviamente i fan sanno benissimo, che la band non può inserire canzoni tratte da ciascun album. Tuttavia cavalli di battaglia come “Straight to Hell” e la conclusiva “Higher Than The Sky” sono state state eseguite. In particolare quest’ultima è ormai una certezza e la migliore conclusione possibile per i Rage, che viene sempre accompagnata dai cori del pubblico. I Rage sono in forma come non mai, hanno da poco annunciato nuove canzoni del corso di questo 2022, tramite la prossima uscita dell’ep “Spreading The Plague”, di cui sentiremo sicuramente qualcosa nel prossimo tour che toccherà nuovamente l’Italia, sempre a fine anno.
Nuova musica, nuovi concerti sono scelte ovvie, poiché Peavy, dall’alto di quarant’anni di carriera, si vede visibilmente che ancora si diverte: dallo show, infatti non traspariva altro che gratitudine verso i fan, tanto felicità di suonare ancora per loro e dell’intenzione di smettere, non c’è traccia.
E a noi sta bene così! A presto Rage, al prossimo appuntamento del 9 Novembre allo Slaughter Club di Paderno Dugnano!
Setlist:
1 – Intro + Resurrection Day
2 – Let Them Rest In Peace
3 – Shadow Out of Time
4 – End of All Days
5 – My Way
6 – Back in Time
7 – Black in Mind
8 -Virginity
9 – Straight to Hell
10 -Monetary Gods
11 -Chasing the Twilight Zone
12 – From the Cradle to the Grave
13 – A New Land
14 – Don’t Fear the Winter
15 – Higher Than The Sky