Parlare di serata tutta al femminile sarebbe fin troppo semplice. Certo, le quattro band che si alternano sul palco in questo tour hanno come tratto unificante quello di avere rappresentanti del gentil sesso dietro il microfono. Le atmosfere e gli stili di ciascun gruppo sono però ben distinte, e non ci vuole molto per capirlo. Spiccano su tutti, naturalmente, gli Amaranthe, in un dinamismo perenne e costante, che regalano come sempre un’esibizione esplosiva. I Beyond The Black, a parte l’ingresso di Jennifer Haben munita di tubi fluorescenti tipo spade laser di Star Wars, rappresentano il momento più delicato e “femminile” di tutta la serata. A loro ci contrappongono, subito prima, i Butcher Babies, dallo stile movimentato e molto dirette nel loro approccio con il pubblico. Gli Ad Infinitum, in apertura, sono forse una summa degli stili citati finora e sono capaci di alternare tratti più delicati e altri più dinamici. Il pubblico presente è altrettanto vario e spazia da preadolescenti emozionate insieme ai genitori a metallari di lunga data, un segno evidente di come la presenza femminile sui palchi sia ormai un’abitudine e non più un’eccezione. Bene così.