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Alpha Wolf: Live Report della data di Milano

Iniziano a sentirsi I primi segni di un ritorno alla bella stagione e a dispetto dei temporali previsti dal meteo, la giornata è prevalentemente soleggiata e delicatamente calda, pronta però a scaldarsi pesantemente grazie ai quattro gruppi che stasera domineranno il palco del Legend Club di Milano. Gli Alpha Wolf tornano in Italia assieme alla loro miscela assassina di groove e toni cavernosi; la band australiana si vedrà per la prima volta headliner nel Belpaese dopo circa dieci anni di lavoro ed impegno per raggiungere quello che senza ombra di dubbio è già un traguardo ragguardevole.
Ad accompagnare la band ci saranno i King 810, con il loro Killer sound (letteralmente), i ten56. E gli Xile. La focosa serata sarà tempio di midtempo ed headbanding che pomperanno il locale con del vigoroso deathcore d’oltreoceano; purtroppo, però la vigorosità e l’energia dei vari gruppi che andranno a susseguirsi sullo stage non compenseranno a un mixing dei suoni che non ha reso giustizia all’impegno dei vari musicisti ed ha costituito una nota generale di demerito alla resa sonora dei vari live set.


XILE

Gli Xile saranno gli apripista di quest’intensa serata, con il loro hardcore fortemente influenzato da elementi Deathcore e Beatdown che renderanno impossibile tener ferma la testa.
Le sonorità proposte non sono nulla di nuovo, ma comunque divertono e scaldano a sufficienza la sala, purtroppo ancora mezza vuota. La carica dei nostri la fa da padrona e anche se il frontman non si esibisce in un’impeccabile prova vocale, cerca di dare il massimo a livello scenico, saltando e marciando su tutto il palco per tutta la durata del set oltre che continuando a caricare i presenti chiedendo loro tra l’altro di far partire il primo mosh della serata.

TEN56.

Dopo lo sfortunato annullamento del proprio set al Dissonance 2022, i nostri “cugini” francesi tornano in Italia per vendicarsi della sfortuna che li ha colpiti meno di un anno fa; questa volta si è al coperto e nulla deve andare storto. Un lungo intro fa aspettare i fan sotto al palco caricandoli e spazientendone qualcuno, ma come i nostri toccano le prime note di “Diazepam”, è guerra.
L’atmosfera inizia a scaldarsi sempre di più e manda in visibilio le varie anime presenti che quasi sotto spirito allargano il moshpit di brano in brano; i musicisti sul palco danno sfoggio di tutta la loro classe ed il loro umorismo, offrendo dalla propria setlist anche qualche estratto da “Downer”, uscito tra l’altro proprio il giorno del concerto.

KING 810

Siamo a metà show e tutta la platea è in attesa dell’arrivo sul palco della band americana King 810, pronta a proporre anche in Italia il proprio ultimo lavoro, “Follow My Tears”, uscito a fine gennaio. I colori spenti e scuri portano i vari musicisti sul palco, lasciando il leader David Gunn nel backstage da dove inizierà a intonare le prime parti vocali di “Brains On The Asphalt”, che graffieranno la sala solo per i pochi secondi iniziali, dopodiché ci sarà un buio quasi totale del cantante, messo purtroppo in penombra dal mix degli altri strumenti sul palco che, aihmè, copriranno quasi totalmente la sua voce. Un vero peccato se consideriamo che, tra tutti i gruppi della serata, i King 810 sono quelli più particolari dal punto di vista vocale, con uno stile unico e molto espressivo.
Fortunatamente però la sede live ha due aspetti da poter seguire e, se la parte musicale non rende bene, si può sempre recuperare con la parte scenica e non potrei essere più convinto nel dire che i King 810 hanno dato una prova senza eguali sul palco. David si è contorto, ha strisciato, ha saltato e urlato per tutta la durata del set senza osare rilassarsi nemmeno per un secondo. Vietato il contatto con il pubblico da parte sua, cosa che non ha pesato per nulla durante lo svolgimento dello show dei King 810, che è risultato comunque essere il più particolare della serata, accompagnato da luci scure offuscate e da un’aura criminale e sprezzante, marchio di fabbrica della band originaria di Flint.

Setlist:

-brains on the asphalt

-Alpha & Omega

-Murder Murder Murder

-Hellhounds

-Widdershins

-Fat Around the Heart

-Heavy Lies the Crown

-Killem All

ALPHA WOLF

Direttamente dall’australia ecco gli Alpha Wolf, headliner di questa fantastica serata a tema core che sta mettendo alla prova il collo dei vari presenti. Il gruppo originario di Burnie è pronto per dare l’ultima scossa al Legend Club e mettere un K.O. finale a quella che fino ad adesso è stata una serata carichissima.
Il primo brano che i nostri butteranno sul fuoco è “60 cm Of Steel”, estratto dell’ultimo Split EP “The Lost & The Longing”. Non posso purtroppo dire di aver goduto di ottimi suoni nemmeno durante questa performance, ma tra tutte le esibizioni della serata direi che questo è stato lo show di maggior successo dal punto di vista della resa sonora. Non per questo però non è da premiare anche l’ottima resa che i nostri hanno avuto sul palco, con tutti i membri pronti a dare il massimo continuando a muoversi a destra e manca durante tutte le canzoni. Sul piedistallo però ci può essere sono una persona e non ci sarebbe nome più adatto che quello del chitarrista Sabian Lynch, protagonista a senso unico che, oltre allo stimolare i vari fan sotto al palco, ha fatto di tutto per rendere unica questa serata: dalla tentata “scalata” sulle pareti, al lancio della chitarra sul pubblico, alle continue piroette e salti sul posto fino ad arrivare alla comica (e fortunatamente non disastrosa) caduta che lo ha visto volare a terra per poi rialzarsi subito dopo ridendosela con i vari compagni intenti nel (non) trattenersi dal ridere.
Il frontman Lochie Keogh non sbaglia una nota e con grande calma scambia volentieri due parole con il pubblico tra un brano e l’altro, ricordando pure quell’ultima volta in Italia: “eravamo al Never Say Die tour circa cinque anni fa, ricordo quanto mi divertii e soprattutto non posso dimenticare che allora c’era la metà della gente presente qui oggi, d’altronde eravamo uno dei primi nomi nella lineup”, beh, le cose cambiano e per gli Alpha Wolf, le soddisfazioni non mancano. Tra corpi che volano e moshers che tirano calci si arriva presto alla fine della serata con “Akudama“, durante la quale i presenti vengono invitati a salire sul palco e a lanciarsi gli uni contro gli altri per l’ultima volta; è delirio, è potenza, è “Akudama”.

La serata come al solito si conclude troppo velocemente, sarebbe stato bello poter assaporare altri minuti di musica live, ma per ora ci dobbiamo accontentare di quanto sentito. Sicuri che rivedremo in futuro gli Alpha Wolf in Italia torniamo sulle nostre strade per discutere di quanto accaduto, dopo un grande lungo periodo di fermo sembra quasi impossibile poter dire che “un’altro live è volato”.

Setlist:

-60cm of Steel

-Creep

-Black Mamba

-Hotel Underground

-Acid Romance

-Sub-Zero

-Ultra-Violet Violence

-Golden Fate; Isolate

-Bleed 4 You

-Restricted (R18+)

-Rot in Pieces

-Don’t Ask…

-Akudama

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