Sono davvero una “bestia strana” gli americani All Hail The Yeti. Un mix di metalcore, southern (rock e metal), qualche passaggio in bilico tra stoner e doom e tanta attitudine. Inclassificabili ma non per questo poco validi, anzi. “Screams From A Black Wilderness” è davvero un album godibile e dalla forza notevole.
La band americana parte subito con il piede giusto con la convincente “Before The Flames”, che tocca subito i tasti giusti: riff potente e gran chorus per una delle song migliori dell’album. Piace anche “Let The Night Roar”, con il suo incedere barcollante e con il break melodico a “spezzare” la tensione di una canzone dalla grande carica emotiva. Bene anche “Mr. Murder” (con Brock Lindow dei 36 Crazyfists), canzone leggermente più “commerciale” ed accessibile del lotto ma non per questo meno convincente. Dal sapore southern “Sun Will Never Set”, che nel riff di chitarra sembra voler ricordare il mai troppo rimpianto Dimebag Darrell.
Da sottolineare anche il legame tra “Before The Flames”, “Daughter Of The Morning Star” e “After The Great Fire” (contenuta nel loro debutto del 2012): un mini-concept che narra le vicende di una donna del 1400 e della sua vendetta contro i puritani che per paura (ma non solo) abusarono violentemente di lei. La band ha inoltre scelto di girare anche dei video a supporto di questo piccolo – ma intrigante – concept “spalmato” su due dischi.
Un disco molto positivo, che colpisce per la buonissima qualità delle canzoni. Non rivoluzionario, ma certamente un bel disco da ascoltare. Una bella scoperta, davvero.
Voto recensore 7 |
Etichetta: Minus Head Records Anno: 2016 |