Il mese di giugno si sta per concludere con una combo non indifferente: l’Alcatraz di Milano, il 29 del mese, ha deciso di accogliere tra le sue mura, due grandi nomi della musica hard rock.
MICHAEL MONROE
Il primo a calcare il palco è stato Michael Monroe che, insieme alla sua band, ha colto l’occasione di promuovere dal vivo il suo ultimo album di inediti, “I Live Too Fast To Die Young”, suonando l’omonima traccia e “Murder the Summer of Love”. Hanno trovato spazio pezzi degli altri album della sua carriera solista, senza però dimenticare il suo passato con gli Hanoi Rocks: Michael oltre a dar voce a “Malibu Beach Bightmare” ha suonato un piccolo solo di Sax, elemento tipico dei suoi live, ha suonato inoltre “Motorvatin” e anche una cover dei Creedence Clearwater Revival, che in passato avevano fatto uscire come singolo.
È stata un’esibizione dinamica, piena di assoli e in cui il frontman vagava come una scheggia: tra spaccate, salti e rotazioni del microfono di cui i membri della band fanno ancora fatica a capirne la traiettoria (prediligendo ancora il vecchio modello a filo, rispetto al wireless), è trasudato tanto divertimento e Michael Monroe, anche a 60 anni appena compiuti, è riuscito a trasmettere tutta la sua passione per la musica rock.
Setlist:
1 – One Man Gang
2 – I Live Too Fast To Die Young
3 – Last Train To Tokyo
4 – Murder the Summer of Love
5 – Trick of the Wrist
6 – ’78
7 – Ballad of the Lower East Side
8 – Nothin’s Alright
9 – Malibu Beach Nightmare
10 – Motorvatin’
11 – Up Around the Ben
12 – Dead, Jail or Rock ’n’ Roll
ALICE COOPER
“Il mio lavoro è come il posto fisso, ambito,
Cambio le casacche quando mi esibisco dal vivo”.
Così dice Caparezza in una sua canzone e a quanto pare ha preso spunto dallo zio Alice per le sue esibizioni.
Infatti il Re dell’horror Rock, ha preso fiato dal canto, solo per cambiare tenuta.
A inizio concerto Alice Cooper ha cantato col suo abito nero, poi ha sfoggiato il suo giubbotto degli Hollywood Vampires (che, ricordiamo, è il progetto collaterale con Johnny Depp e Joe Perry), poi è la volta del vestito bianco, della camicia di forza, e chi più ne ha più ne metta.
Sono passati esattamente cinque anni dall’ultima che ho visto Alice dal vivo, sempre all’Alcatraz e, se per tutti il passare del tempo, può rappresentare un problema, a quanto pare non per lui. Con i suoi 74 anni, infatti, anche questa volta ha riconfermato uno stato di forma invidiabile e ci ha dato una scaletta ancora più lunga della volta precedente.
Anche se questo era il tour a supporto del suo ultimo disco, “Detroit Stories“, da quest’ultimo è stata suonata solo la canzone “Go Man Go”, che ha saputo prendere il pubblico per la melodia e il ritornello semplice da cantare. Per il resto, Mr. Cooper ha tirato fuori dal cilindro solo classici del suo repertorio. Si è partiti con “Feed My Frankenstein”, dove la band inizia lo spettacolo con la comparsa dell’omonimo mostro.
Dopo altri classici del calibro di “No more Mr Nice Guy” e “Hey Stoopid“, Alice si è dilettato con l’armonica per accompagnare “Fallen in Love“.
Oltre al già citato Frankenstein, dall’immaginario horror del suo show, Alice ha proposto anche la comparsa di un enorme bebè gonfiabile (ovviamente truccato nello stile di Cooper) durante l’esecuzione di “Billion Dollar Babies” e la presenza di una persona travestita da Jason, durante la canzone “He’s Back (The Man Behind The Mask)”.
Non sono mancate altre figure mostruose che tra una canzone e l’altra rincorrevano Alice e band per cercare di prenderli, rendendo più dinamica e cinematografica l’esibizione.
Non è tutta scena quella che si è svolta in serata: la parte coreografica è stata accompagnata da del buon rock, come Alice ormai ci sta abituando dal lontano 1969 e non sono mancati assoli di batteria e di chitarra da parte della bella Nita Strauss.
Non poteva mancare la celeberrima ghigliottina, che vede ancora una volta decapitare il cantante, anticipando la canzone “I Love the Dead”.
A concludere lo show è stata come sempre “School’s Out”, a cui viene sempre integrato parte di “Another Brick in the Wall pt.2”, ma questa volta c’è stata una leggera variazione: infatti, per il gran finale, si è unito Michael Monroe alla voce, dando valore aggiunto a questa performance. E tra gonfiabili che volavano sulla testa degli spettatori e che Alice faceva scoppiare con il suo bastone, la voglia di fare festa è sempre stata alta per tutta la serata, e quest’ultimo brano non ha fatto eccezione.
Le circa due ore di spettacolo sono volate e dopo il momento dei saluti, viene solo da augurarsi di ritrovarsi ancora una volta con lo zio Alice, e di ritrovarlo ancora una volta più carico che mai: noi lo aspetteremo!
Alice Cooper Setlist
1 – Feed My Frankenstein
2 – No More Mr. Nice Guy
3 – Bed of Nails
4 – Hey Stoopid
5 – Fallen in Love
6 – Be My Lover
7 – Go Man Go
8 – Under My Wheels
9 – He’s Back (The Man Behind The Mask)
10 – Go To Hell
11 – I’m 18
12 – Poison
13 – Billion Dollar Babies
14 – Guitar Solo
15 – Roses on White Lace
16 – My Stars
17 – Devil’s Food
18 – Black Widow Jam
19 – Steven
20 – Dead Babies
21- I Love The Dead
22 – Escape
23 – Teenage Frankenstein
24 – School’s Out