Alexandra Zerner – Recensione: Silhouette

Ci sono cose che è giusto fare, ora più che mai. Ci si chiede come un immenso talento come quello di Alexandra Zerner sia ancora ingiustamente poco conosciuto, e che debba rivolgersi al crowfunding per far pubblicare questo incantevole “Silhouette”. Stiamo parlando di una artista di grande esperienza, che pubblica dischi eccellenti dal 2014, tra cui il mastodontico doppio concept album “Opus 1880”, del 2018, e non lesina di pubblicare costantemente sui social, video e riproposizioni di perle di altri artisti, che ha suonato dal vivo come supporting act di Stu Hamm, Greg Howe e Dream Theater.

Alexandra, di origine bulgara ma ora stabile a Brno in Repubblica Ceca, è una chitarrista, compositrice, produttrice, ed anche in questo nuovo lavoro mostra una incredibile versatilità, occupandosi anche di suonare il basso, flauto, tastiere e pianoforte, lasciando soltanto la batteria al valente Victor Alexandrov. “Silhouette”, come i precedenti, è un disco quasi esclusivamente strumentale, ma racconta una storia molto personale, che parla di demoni interiori e della battaglia per sconfiggerli ed uscire dall’ombra e dalla depressione. La Zerner fa tutto questo usando il linguaggio del progressive rock a tutto tondo, in un universo dove i Pink Floyd incontrano Satriani ma anche gli Opeth ed il citato Teatro Del Sogno, in un continuo alternarsi atmosferico che potrebbe anche ricordare l’ecletticità del migliore Steve Morse, dove la sei corde si trasforma continuamente, da mandolino a calde sonorità acustiche, ma non mancano anche alcune asperità rocciose ed estreme, il tutto sempre fluido ed emozionante.

Il grande dono di Alexandra infatti, è che riesce ad abbinare una tecnica stratosferica ad un approccio sentito e intenso, che è dono e appartiene ai grandi della storia della chitarra e della musica rock. Non sorprende quindi la presenza del geniale Jeff Loomis (Nevermore, Arch Enemy) in “Here It Comes Again”, oppure l’incanto e la delicatezza di “Perspectives”, suggellata dalla voce angelica di Maja Shining (Forever Still). Il racconto intimo, pieno di colori e sfumature di “Silhouette” si dispiega attraverso tre capitoli musicali, “Colours” (Colori), “Fade” (Dissolvenza), e “To Black” (Annerire), ognuno di loro suddivisi in quattro segmenti, dove la sorpresa è sempre dietro l’angolo, pronta a colpire mente e cuore di chi ascolta.

Per chi vi scrive, “Silhouette” di Alexandra Zerner non è una sorpresa, ma una ennesima conferma di un talento e gusto unico e di grandissima personalità, che trasmette una grande passione e ci fa ricordare perché la musica può essere salvifica e cambiarci la vita, ricreando così, una piccola grande magia sonora.

Etichetta: Indipendent

Anno: 2021

Tracklist: Scene I - Colours 1. Arrival 2. Mother 3. Pilzhaus 4. Blue Marble Scene II - Fade 5. Memories 6. Afternoon in September 7. Here It Comes Again (feat. Jeff Loomis) 8. Perspectives (feat. Maja Shining) Scene III - To Black 9. Impromptu (In the Twilight) 10. Through the Door 11. I’m Fine 12. Rite of Passage
Sito Web: https://www.alexandrazerner.com/

Antonino Blesi

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Ascolta metal dal 1983, ha 46 anni e non vuole certo smettere. La passione vince su tutto, e sarà anche scontato, ma la buona musica non morirà mai, finchè qualcuno continuerà a parlarne ed a canticchiare un vecchio refrain....

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