Alestorm – Recensione: Live In Tilburg

Che piaccia o meno, la popolarità delle cosiddette gimmick bands ha provato con il tempo che il successo di un progetto musicale passa anche dalla sua immagine e dalla sua concezione. Nel mare (letteralmente, in questo caso) di band che devono il successo (in positivo o in negativo) alla loro immagine, gli Alestorm sono uno dei pochi gruppi che ha colto perfettamente nel segno. Parlare di immagine è però un po’ fuorviante, in quanto, paperella di gomma gigante a parte, sul palco si presentano cinque personaggi che non ti aspetteresti necessariamente di trovare sulla nave del capitano Achab a spiegare le vele, ma che negli anni hanno costruito un vero e proprio ideale dietro al loro lavoro, quello appunto del pirate metal. Una forte enfasi su cori e melodie nei ritornelli per simulare il canto di una ciurma in viaggio, testi che spaziano da epiche battaglie navali come quella di Cartagena nel 1741 ad inni all’alcol e giri di tastiere che non suonerebbero fuori posto nella soundtrack dei Pirati dei Caraibi, contribuiscono a creare un’atmosfera inconfondibilmente loro, attorno a riffoni sempre azzeccati e sfuriate con il doppio pedale che costituiscono la parte “metal” della loro denominazione. Se però c’è una cose che separa gli Alestorm dalle altre “gimmick bands” è che loro non si prendono minimamente sul serio (pur approcciandosi con testa al comparto tecnico che concerne il loro lavoro), non più almeno, ed il risultato è una discografia e, per arrivare all’album in questione, una presenza live veramente piacevole e divertente.

Il loro “Live In Tilburg”, in realtà, è già presente su Youtube da circa un annetto e l’avrò consumato una ventina di volte almeno. Registrato in uno 013 Poppodium completamente sold-out, per un totale di circa 3000 paganti, in quel 2019 che sembra un’eternità fa, il concerto intrattiene per l’intera ora e mezza circa senza mai annoiare, montato alla perfezione e con una produzione sonora eccellente che si ripresenta pari pari nella versione album uscita in vinile, cd e scatola di legno (?) il 28 maggio 2021 per Napalm Records, produzione che enfatizza le voci del pubblico creando un vero e proprio effetto ciurma. La formazione, ultimata in pianta stabile da “No Grave But The Sea”, discone del 2017, composta da Pete Alcorn dietro al kit, Elliot Vernon alle tastiere, Mate “Bobo” Bodor alla chitarra, Gareth Murdock al basso e l’immancabile Chris Bowes, anche membro dei Gloryhammer, alle voci ed al keytar per qualche ragione, diverte e si diverte senza mai far mancare la qualità di cinque musicisti che, ridendo di qualche stecca e ingurgitando preoccupanti quantità di birra, fanno il loro dovere egregiamente. Le tracce più conosciute della band sono tutte presenti ed a rapporto in quel di Tilburg, dalla opener “Keelhauled” alla chiusura affidata a “Fucked With An Anchor” (due dei miei pezzi preferiti del loro intero catalogo per ragioni che non potrebbero essere più diverse), passando per “Drink”, “Mexico”, “Magnetic North”, “Shipwrecked” e la cover di “Hangover” di Taio Cruz giusto per non farsi mancare niente. Una cosa da far presente è che il live in questione ha luogo prima dell’uscita di “Curse Of The Crystal Coconut”, ultimo lavoro in studio della ciurma uscito nel 2020, quindi niente “Shit Boat (No Fans)” nella tracklist, sfortunatamente. Unica nota di demerito in un album così solido come selezione delle tracce e dalla produzione eccellente nel contesto di un disco live è il taglio degli intermezzi tra una canzone e l’altra, presenti però nel concerto caricato sul tubo, che aggiungevano ulteriore divertimento nel mix a mio parere.

Il disco funziona davvero bene, sia come una sorta di “greatest hits” degli Alestorm, sia come un piccolo ricordo di quanto divertenti erano serate come quella prima di tutto questo disastro sanitario, e magari anche come assaggio di ciò che a breve potremmo ritrovarci a poter vivere. Sicuramente un sottofondo perfetto per le vostre prossime partite su Sea of Thieves; quello a cui voglio arrivare è che “Live In Tilburg” è un ascolto stra-consigliato a chiunque ed in qualunque occasione, possibilmente gustandosi l’intero concerto su youtube per catturarne a pieno l’esperienza.

Etichetta: Napalm Records

Anno: 2021

Tracklist: 01. Intro 02. Keelhauled 03. Alestorm 04. Magnetic North 05. Mexico 06. Over The Seas 07. The Sunk’n Norwegian 08. No Grave But The Sea 09. Nancy The Tavern Wench 10. Rumplekombo 11. 1741 (The Battle Of Cartagena) 12. Drunken Sailor 13. Hangover 14. Pegleg Potion 15. Bar ünd Imbiss 16. Captain Morgan’s Revenge 17. Shipwrecked 18. Drink 19. Wolves Of The Sea 20. Fucked With An Anchor
Sito Web: https://alestorm.net/

Matteo Pastori

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Nerd ventiquattrenne appassionato di tutto ciò che è horror, bassista a tempo perso e cresciuto a pane e Metallica. La musica non ha mai avuto etichette per me, questo fa si che possa ancora sorprendermi di disco in disco.

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