Un titolo come “Napalm For All” lascia pochi dubbi sul contenuto della nuova release degli Ad Hominem, band francese personificata dal mastermind Kaiser Wodhanaz, orgogliosamente oltranzista e distante dalla luce dei riflettori. L’album conferma in pieno l’approccio “anti-tutto” da sempre sostenuto dal gruppo attraverso il connubio musica-liriche, queste volutamente disturbanti e contrarie alla morale comune.
Gli Ad Hominem sono forieri di un black metal tradizionale sporcato di thrash vecchia maniera, un assalto frontale sostenuto da un’ottima tecnica esecutiva che questa volta, più che in passato, apre ad alcuni riff in chiave black’n’roll ben inseriti nel contesto. Ovviamente solo una piccola concessione ad un sound che resta intransigente e non vuole affatto piacere ai più, che se da un lato si può criticare per un’eccessiva adesione ai canoni, dall’altro si deve elogiare per il forte impatto emotivo creato.
“Napalm For All” non esce da questo schema ma inanella una serie di brani avvincenti e maligni che faranno presto breccia nella nicchia di pubblico fedele a sonorità simili. “Amsb” dà inizio all’assalto con i suoi ritmi velocissimi e la piena devozione ai canoni tradizionali, contando inoltre su di un’intensa apertura epica che ospita la voce pulita. Inflessioni industriali e sfumature doomish nella plumbea “I Am Love”, mentre episodi come la titletrack e “Bomb The Earth” sono degli assalti sonori che non faranno prigionieri.
“V. Is The Law” risveglia di nuovo un sardonico spirito black’n’roll (con tanto di intrigante giro di basso) e “You are My Slut”, ancora con parti di voce narrata, plumbea e dai ritmi lenti ma pressanti. “Napalm For All” ribadisce con prepotenza il trademark ortodosso e privo di compromessi della band, per il piacere dei fans di lunga data, tenendo alla larga tutti gli altri. Indistruttibili e senza alcun interesse a mutare un sound tanto caotico. Prendere o lasciare.