I fan dei Kiss, in particolare quelli che si entusiasmano maggiormente per gli album usciti con la formazione classica (a occhio e croce quindi potremmo dire tutti), avranno fatto un salto sulla sedia quando avranno sentito parlare per la prima volta di questo lavoro. Il motivo non sta tanto nella scelta dei brani proposti da Ace Frehley, estratti di un repertorio classico e che pesca a piene mani dal rock classico degli anni ’60, quanto per il fatto che tra i molti ospiti che affollano il full length c’è anche Paul Stanley. In pratica, questa è la prima volta dall’uscita di “Psycho Circus” che i due membri dei Kiss si ritrovano a suonare assieme, e anche se sembra impossibile che Frehley torni a essere un membro in pianta stabile della sua band di origine, il fatto che i due siano tornati a suonare assieme acquista un valore simbolico di grande importanza.
Uno degli aspetti che valorizzano “Origins Vol.1” è quindi la presenza degli special guest, tra cui figurano anche altri chitarristi del calibro di Slash e John 5, sempre pronti a prestarsi a lavori del genere, dove si rende omaggio ai propri mostri sacri della giovinezza, riproponendone brani più o meno celebri in una veste che, a conti fatti, non si discosta mai troppo dall’originale. Un altro tratto positivo che si nota subito è il fatto che Frehley abbia cercato di scegliere brani che non sono poi così tanto famosi nel repertorio dei suoi artisti preferiti; “Spanish Castle Magic” sarà nota sicuramente ai fan di Malmsteen che ne ricorderanno la sua esecuzione nel “Live In Leningrad”, ma non è forse il brano con cui identifichiamo di solito Jimi Hendrix. Stesso discorso vale ad esempio per “Street Fighting Man” dei Rolling Stones, per “Emerald” dei Thin Lizzy o per “Magic Carpet Ride” degli Steppenwolf. Detto questo, però, forse avremmo preferito risentire Ace Frehley in una serie di esecuzioni originali invece che in un disco fatto interamente di cover, per quanto realizzate ottimamente e giustissimo omaggio a gruppi ed epoche che hanno da sempre un proprio splendore impossibile da cancellare; diciamo questo immaginandoci che, dato il titolo, “Origins” avrà un seguito. Ad ogni modo, la perfezione nell’esecuzione dei brani, che cercano di mantenere lo spirito dell’epoca in cui sono state generate e sono un, ribadiamo, giusto omaggio a band e artisti che sono meritatamente nell’empireo del rock, sono tutti aspetti positivi per questo lavoro.

Voto recensore 7 |
Etichetta: Entertainment One Music Anno: 2016 Tracklist: 1. “White Room” (Cream) 2. “Street Fighting Man” (Rolling Stones) 3. “Spanish Castle Magic,” feat. John 5 (Jimi Hendrix) 4. “Fire and Water,” feat. Paul Stanley (Free) 5. “Emerald,” Slash (Thin Lizzy) 6. “Bring It on Home” (Led Zeppelin) 7. “Wild Thing,” feat. Lita Ford (The Troggs) 8. “Parasite,” feat. John 5 (Kiss) 9. “Magic Carpet Ride” (Steppenwolf) 10. “Cold Gin,” feat. Mike McCready (Kiss) 11. “Till the End of the Day” (Kinks) 12. “Rock and Roll Hell” (Kiss) Sito Web: https://www.facebook.com/officialacefrehley/?fref=ts |