Aborted – Recensione: Termination Redux (EP)

Per festeggiare i vent’anni di attività, compiuti per la precisione lo scorso anno, gli Aborted si presentano con questo EP celebrativo dal titolo “Termination Redux”. La release, che sarà disponibile solamente in vinile e in formato digitale, ha una durata di appena 15 minuti, ma si dimostra in ogni caso un’uscita succosa che ci consegna tre begli inediti ad opera della brutale band belga.

La breve intro da film horror “Liberate Me Ex Inferis” sfocia diretta nella possente “Termination Redux”, corposo pezzo brutal death metal da manuale. Il terremoto prosegue con le forsennate “Vestal Disfigurement Upon The Sacred Chantry” e “Bound In Acrimony”, nelle quali possiamo riconoscere da subito l’impeccabile stile degli Aborted. Si chiude con “The Holocaust Re-Incarnate”, apprezzabile riproposizione di un brano proveniente dal classico del gruppo “Engineering The Dead”, album uscito nel 2001.

Nonostante la sua breve durata e il fatto che non esca in formato CD, “Termination Redux” non costituisce affatto un’uscita trascurabile. I fan degli Aborted ringrazieranno senza dubbio l’ensemble di Waregem per questa nuova dose di bordate loro offerta.

Aborted - Termination redux

Voto recensore
7
Etichetta: Century Media Records

Anno: 2016

Tracklist: 01. Liberate Me Ex Inferis (Intro) 02. Termination Redux 03. Vestal Disfigurement Upon The Sacred Chantry 04. Bound In Acrimony 05. The Holocaust Re-Incarnate
Sito Web: https://www.facebook.com/Abortedofficial/

matteo.roversi

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Nerd e metallaro, mi piace la buona musica a 360 gradi e sono un giramondo per concerti (ma non solo per questi). Oltre al metal, le mie passioni sono il cinema e la letteratura fantasy e horror, i fumetti e i giochi di ruolo. Lavorerei anche nel marketing… ma questa è un’altra storia!

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