Questa volta ha deciso di fare le cose in solitario il bravo e sottovalutato chitarrista Andrea Cantarelli coadiuvato in questo progetto personale dagli esperti compagni Roberto Tiranti e Alessandro Bissa dei Labyrinth; per una volta quindi non ci sono al suo fianco figure artisticamente ingombranti come Olaf Thorsen o Pier Gonella ed il nostro lascia fluire tutta la sua creativa vena hard rock in un platter ben confezionato seppur non epocale.
La scintilla che sta dietro alla creazione degli A Perfect Day è la voglia di evasione, dopo svariati anni (il chitarrista è “in giro” dai primi anni ‘90), dai confini power della band madre per affrontare un approccio più classicamente melodic heavy rock e alternativo, in parte alla maniera degli Alter Bridge (il lettering del logo è inequivocabile ).
Un buon esempio in tal senso può essere “Alone And Free (Rockblind)” mentre l’ispirata “Another Perfect Day” aveva aperto l’album facendo crescere aspettative che poi non vengono completamente ripagate; non mancano assoli di gran classe ai quali comunque Cantarelli ci ha da sempre abituati però dobbiamo anche riconoscere come in buona parte delle tracce il songwriting sia leggermente fiacco.
Comunque un esordio sincero ed equilibrato che speriamo possa avere un seguito.