30 anni dalla creazione del Göteborg Sound: terza parte

In questo terzo appuntamento sul nostro speciale dedicato al Göteborg sound, vi offriamo una retrospettiva sugli ultimi vent’anni di musica proposta dalle band che hanno dato origine a questo movimento. Un periodo decisamente lungo, ricco di eventi, di trasformazioni e di suggestioni che hanno segnato indelebilmente un movimento in grado di creare epigoni in tutto il mondo. È tempo di salire a bordo per quest’ultima parte del nostro viaggio.

Lontano da Göteborg e ritorno

Se gli anni ’90 possono essere considerati la Golden Age del Göteborg sound, un periodo in cui At The Gates, In Flames e Dark Tranquillity hanno codificato questo genere realizzando delle vere e proprie pietre miliari, l’avvento del Terzo Millennio ha fatto registrare notevoli stravolgimenti nella proposta dei Nostri: in particolare, la pubblicazione a distanza di pochi giorni di “Clayman” e “Haven” (luglio 2000) ha rappresentato un’apertura ormai evidente verso sonorità inedite, che hanno spaccato l’opinione di critica e fan. Come già anticipato nella precedente puntata, infatti, le prime avvisagli di questa svolta erano già evidente negli ultimi lavori delle due band, con la compagine guidata da Anders Fridén orientata verso gli Stati Uniti e il Metalcore, e il gruppo di Mikael Stanne pronto a far proprie soluzioni elettroniche di grande impatto.

In Flames – Clayman, LP

Per due band di questo spessore artistico, la voglia di sperimentare è sempre tanta e ha portato alla pubblicazione di “Damage Done” (luglio 2002), dei Dark Tranquillity, e “Reroute to Remain” (settembre 2002), degli In Flames: i ponti con il passato sono stati demoliti sotto i colpi di un sound che si fa più corposo, stratificato, che ricorre in maniera sempre più frequente all’uso delle clean vocals. Insomma, la voglia di osare non manca e dona nuova freschezza a queste band che – idealmente – si allontanano da Göteborg per lanciarsi alla conquista del mondo. La trasformazione è evidente e riguarda anche l’iconografia delle band (logo e copertine), il look dei vari componenti e l’immaginario da cui si attinge per la stesura dei testi.

In Flames – Reroute To Remain (black LP + Picture Disc)

Gli anni ‘00

Il primo decennio del nuovo millennio, dunque, è caratterizzato da questa voglia di aprire i propri orizzonti e raggiungere un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo. Come in una virtuale staffetta, i padrini dello Swedish Death Metal si alternano, pubblicando dischi non sempre all’altezza delle aspettative: in casa In Flames, si passa dalla solidità e la potenza di “Come Clarity” (2006) ai deboli e altalenanti “Soundtrack To Your Escape” (2004) e “A Sense Of Purpose” (2008); dal canto loro, i Dark Tranquillity firmano platter poco convincenti, stanchi nel mantenere in equilibro l’elettronica delle tastiere di Martin Brandstrom e le chitarre nervose di Niklas Sundin: in “Character” (2005), “Fiction” (2007) e “We Are The Void” la voglia era quella incrociare le proprie radici estreme con intermezzi elettronici di ammaliante oscurità. Il risultato non sempre è all’altezza delle aspettative, ma è sintomatico di un’evoluzione costante e della necessità del gruppo di non restare ancorato a una formula definita.

In Flames - Soundtrack To Your Escape (prima stampa + boxset)

Dark Tranquillity - Construct (Esclusivo Century Media)

Se diamo uno sguardo alla progenie creata dai Nostri, non possiamo non segnalare l’avvicendamento dietro al microfono degli Arch Enemy: Johan Liiva lascia il posto ad Angela Gossow. Il nuovo corso della band di Michael Amott è altrettanto solido e convincente e, grazie anche alla grinta e alla presenza scenica della cantante, riesce a raggiungere un pubblico sempre più ampio: “Anthem of Rebellion” e “Rise Of The Tyrant” presentano tracce corpose, solide, di grande presa che mettono in luce le peculiarità del combo. Consolidano la loro posizione come band di riferimento per la scena Melodic Death Metal anche i Children of Bodom del compianto Alexi Laiho. Né possiamo escludere la crescita inesorabile dei The Haunted dei gemelli Björler e del batterista Adrian Erlandsson (tutti fuoriusciti dagli At The Gates). Allargando lo sguardo oltre la penisola Svezia, questo è il decennio in cui il Göteborg sound divampa in tutto il mondo, portando alla nascita di gruppi quali Soilwork, Darkane, The Black Dahlia Murder, Omnium Gatherum e Scar Symmetry, tra i vari.

Ma torniamo ai padrini del genere perché ci sono due accadimenti importanti: nel 2007, gli At The Gates si riuniscono per alcuni concerti. Nel 2010, invece, Jesper Stromblad lascia la band che ha creato e di cui era l’unico fondatore rimasto. Insieme ad altri ex membri degli In Flames, il Nostro fonda i The Resistance, combo dalle sonorità vicine al Death Metal di gruppi quali EntombedGrave e Dismember. Non sono mai stati resi noti: i problemi di Jesper con l’alcolismo? oppure divergenze musicali? La nascita di questo progetto sembrerebbe far pendere l’ago della bilancia verso la seconda opzione; se non dovesse bastare, basta riprendere alcuni commenti piccati con i quali lo stesso chitarrista ha accompagnato le uscite del suo ex gruppo (rimossi per pressioni delle etichette discografiche) per meglio comprendere l’acredine che ha portato al suo abbandono.

The Resistance

Gli anni ’10

I semi piantati nel decennio precedente fioriscono in tutta la loro decadente bellezza; nel corso di questi anni, vengono definiti in maniera chiara e precisa i percorsi dei tre gruppi. i Dark Tranquillity sono stati bravi a trovare un equilibrio sublime per la loro proposta, sempre in bilico tra l’aggressività delle origini e le suggestioni elettroniche della seconda parte della loro carriera: “Atoma” (2016) e “Moment” (2020) sono indicativi di un’ispirazione ritrovata e di una maturità che restituisce lustro al gruppo rimasto orfano di Martin Henriksson, chitarrista e membro fondatore della band.

Dark Tranquillity – Atoma (Esclusivo Century Media)

Dal canto loro, gli In Flames si spostano ulteriormente verso lidi Alternative Rock; la loro proposta si fa più immediata, melodica, a tratti quasi Indie. Eppure, in questa nuova veste, ci regalano prove di spessore come “Siren Charms” (2014) e – in particolare – “Battles” (2016). Quest’ultimo disco, insieme a “I, The Mask” (2019), è la fotografia ideale di una band che non ha avuto paura di cambiare pelle, di muoversi in lungo e largo nel vasto mondo della musica estrema e mostrarsi al meglio delle proprie possibilità. Sempre e comunque. A chi li dà per finiti, basterebbe dare uno sguardo al DVD “Sounds From The Heart Of Gothenburg” (2016) per capire che l’età della pensione è ancora lontana.

In Flames – Sounds From The Heart of Gothenburg, DVD copertina
In Flames – Sounds From The Heart Of Gothenburg, DVD interno

Dopo l’attività live, gli At The Gates hanno pubblicato tre dischi – “At War With Reality” (2014), “To Drink From The Night Itself” (2018) e il recente “The Nightmare Of Being” – tutti contraddistinti da una proposta fatta di rabbia, dolore e melodia. La furia degli esordi incontra atmosfere suggestive e ricche di pathos e marchia full-length non sempre ispirati (soprattutto il secondo) ma di sicura presa sui fan, sia di vecchia data, sia nuove leve.

ATG – The Nightmare of Being (Esclusivo EMP)
ATG – To Dring From The Night Itself (Esclusivo Bengans)

Oggi…

Partito da Göteborg, questo sound è cresciuto, ha attecchito nel cuore di milioni di persone e ha saputo aprirsi alle più disparate influenze. Le compagini che hanno dato origine al tutto si sono trasformate, evolute, com’è giusto che sia. Certo, non mancano alcune situazioni poco chiare, come l’allontanamento del batterista e fondatore dei Dark Tranquillity Anders Jivarp o quello di Niklas Engelin dagli In Flames, entrambi senza alcun comunicato, ma quel sound è più vivo che mai e continua a stupirci con annunci dal grandissimo appeal: lo scorso mese, infatti, abbiamo fatto la conoscenza degli Halo Effect, band composta da quattro ex membri degli In Flames, ovvero Strömblad, Daniel SvenssonPeter Iwers e Engelin e dal cantante dei Dark Tranquillity Mikael Stanne.

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Pasquale Gennarelli

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"L'arte per amore dell'arte". La passione che brucia dentro il suo cuore ad animare la vita di questo fumetallaro. Come un moderno Ulisse è curioso e temerario, si muove tra le varie forme di comunicazione e non sfugge al confronto. Scrive di Metal, di Fumetto, di Arte, Cinema e Videogame. Ah, è inutile che la cerchiate, la Kryptonite non ha alcun effetto su di lui.

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