“Massive Cauldron Of Chaos” (la recensione), uscito lo scorso autunno, ha confermato i 1349 come una delle realtà più solide del panorama black metal attuale. Ai microfoni di Metallus.it, Frost rilascia alcune dichiarazioni sul nuovo album e sul tour che vede impegnata la band.
Per prima cosa Frost, benvenuto sulle pagine di Metallus.it. Vuoi presentare ai nostri lettori “Massive Cauldron Of Chaos”, il nuovo studio album dei 1349?
E’ senza dubbio l’album più severo, rigoroso e thrash oriented dei 1349. E’ caratterizzato da suoni molto puliti, una produzione potente e una sincera attitudine nelle nostre performance. Siamo davvero soddisfatti del lavoro svolto per “Massive Cauldron Of Chaos”.
In effetti trovo anch’io che sia un album parecchio influenzato dallo speed/thrash vecchia scuola. Veloce, senza compromessi e se me lo concedi, molto slayeriano. Sei d’accordo? Vuoi aggiungere altro?
E’ un disco molto thrash ma è anche oscuro, feroce e malinconico. “Massive Cauldron Of Chaos” si descrive da solo e non c’è bisogno che io aggiunga altro.
Ho nominato gli Slayer perchè trovo che spesso facciano capolino durante l’ascolto. Non solo nella musica, ho notato alcune citazioni anche nei titoli dei brani, ad esempio “Postmortem” e “Mengele’s”, che immagino sia riferita al medico nazista di “Angel Of Death”. Credi che la band californiana abbia avuto un peso nel percorso evolutivo dei 1349?
Non abbiamo volutamente cercato di portare nell’album dei riferimenti agli Slayer, nè musicali, nè lirici. Però capisco molto bene che tu abbia percepito come slayeriane alcune parti di “Massive Cauldron Of Chaos”. Cio che abbiamo voluto davvero è stato comporre delle canzoni contaminate dal thrash, con linee melodiche potenti e soprattutto dirette. E gli Slayer dei tempi migliori suonavano proprio in questo modo. Tuttavia credo che i 1349 abbiano ripreso questo stile in maniera del tutto personale.
Avete girato un video per la canzone “Slaves”, vuoi parlarci di questa esperienza? Come mai avete scelto quel pezzo?
“Slaves” è probabilmente il pezzo più diretto e orecchiabile di “Massive Cauldron Of Chaos”, possiede quel tipo di energia e quel tiro che la rendono una canzone perfetta per un video musicale.
Cosa mi puoi dire dei testi? Seguite un concept questa volta?
No, le liriche sono del tutto indipendenti e non seguono una linea concettuale. Il testo di ogni canzone è riferito all’energia e all’atmosfera della canzone stessa e i contenuti sono molto vasti.
Canzoni come “Mengele’s” e “Exorcism” suonano molto tecniche ma c’è anche una cospicua dose di diabolica melodia. Pensi che pezzi di questo tipo potrebbero interessare il vostro songwriting anche in futuro?
Credo che la musicalità vitale e vibrante dei due pezzi che hai nominato sia qualcosa che ripeteremo in futuro con piacere. Una certa malinconia, un’oscurità profonda e atmosferica, espresse in modo “metallico” – come ad esempio potete ascoltare in “Godslayer” – sono probabilmente un deciso passo in avanti per i 1349. D’altra parte questa band è guidata da una fiera attitudine che a volte porta ad esplorare dei territori musicali inaspettati. Qualunque cosa porti il futuro, sarà senza dubbio eccitante, feroce e magnifica.
Nella band siete in buona parte impegnati in altri progetti, non c’è bisogno che nomini i Satyricon come il più noto. Riesci a vedere i 1349 come un gruppo a tutti gli effetti?
Assolutamente sì, i 1349 manterranno sempre la loro integrità e una grande dedizione da parte nostra.
Come procede il tour promozionale dell’album?
Siamo nel mezzo di un tour piuttosto intenso che durerà ancora per un po’. L’autunno scorso c’è stato quello europeo, seguiranno i due americani, oltre a numerosi show estemporanei di una sola data per tutto il corso dell’anno. Ad ogni nuovo album cerchiamo di incrementare l’attività live.
Sembra che “Massive Cauldron Of Chaos” sia stato molto ben accolto dalla stampa specializzata. Ricordi alcuni commenti che hai apprezzato in modo particolare o altri con cui ti trovi in disaccordo?
Ho letto molte recensioni eccellenti e ben poche negative. Forse, cosa più importante, abbiamo ricevuto degli ottimi riscontri da parte di amici e colleghi. In ogni caso tutto questo non è niente di più che un segno di riconoscimento e un vantaggio per noi, perchè non possiamo dipendere dalle reazioni delle persone quando facciamo dei dischi. Cìè un solo modo perchè una band come i 1349 vada avanti ed è quello di fare ciò che troviamo giusto per noi, cercando sempre di migliorarci e imparare durante il cammino.
Frost, ti ringraziamo ancora per il tempo che ci hai concesso. Vuoi salutare i vostri fan italiani?
Farò mio il motto del grande Malcom Young: “Hail Hell”!