Il collettivo degli WOWS nasce a Verona nel 2008 con l’intento di dare vita a un ibrido musicale non comune, sorta di unione tra doom atmosferico e seduzioni post metal che seguono la lezione americana. Non a caso, come principali fonti di influenza sono citati i Pelican, i Tool e i Neurosis, affermazione che risponde in gran parte al vero all’ascolto dell’opera “Aion”.
A cominciare dalla copertina (opera del disegnatore Paolo Girardi, già illustratore per Inquisition e Manilla Road) che dà l’idea di spirale, di un circolo vorticoso, “Aion” si presenta come un lavoro complesso ma al tempo stesso costellato da melodie davvero piacevoli a dare un senso di continuità e scorrevolezza tra i vari pezzi. Atmosfere dimesse e passaggi dilatati pagano pegno ad un certa vena space rock che guarda indietro nel tempo, guidata spesso dagli algidi synth di Kevin Follett.
Gli WOWS però non si limitano a un mero lavoro di copiatura, le ispirazioni sono elaborate con personalità. Le canzoni raramente si concedono brusche virate metalliche, anzi, tendono a rimanere spesso silenti e ancorate a desolati scenari dronici dove emerge la funzionalità della voce, a volte come intenta a recitare liturgie, di Paolo Bertaioli.
Episodi come “Nemesi”, “Path Of Decay” e “Hades”, rivelano al meglio questa singolare scelta espressiva che francamente fatichiamo a ridurre al denominatore comune di un’unica etichetta e che stupisce (e anche un po’ stordisce) tanto per la sua varietà, quanto per come il gruppo riesca a rendere il tutto armonico ed ispirato.
“Aion” è un album che cresce con gli ascolti, inizialmente ostico poi si svela ed ogni volta offre degli spunti di riflessione. Notturno, nervoso, eppure gentile nelle sue atmosfere. Dare una chance a questi ragazzi è d’obbligo.
Voto recensore 7,5 |
Etichetta: Argonauta Records Anno: 2015 Tracklist: 01. Alexithymia Sito Web: https://www.facebook.com/thewows |