Il nuovo disco targato Trans-Siberian Orchestra è una mezza delusione. C’era tanta attesa per questo nuovo lavoro della coppia d’assi Paul O’Neill / Jon Oliva, a sei anni di distanza dal mastodontico “Night Castle” e dopo l’indimenticabile concerto tenuto recentemente al Wacken insieme ai Savatage. Invece “Letters From The Labyrinth”, sesto cd ufficiale della superband americana (oltre alle numerose compilation, EP e singoli), risulta abbastanza canonico e privo di quella passione, che aveva reso memorabili album come “Beethoven’s Last Night” e “The Christmas Attic”.
La Trans-Siberian Orchestra anche questa volta ci regala un disco teatrale e che affonda le proprie radici nella musica classica, come dimostrano i riferimenti a Beethoven in “Madness Of Men” e “Prometheus” o a Bach in “Lullaby Night”. Il vero problema di “Letters From The Labyrinth” è che per ascoltare una song vera e prorpia dobbiamo attendere la track numero 6, “Prince Igor”, in quanto la prima parte del cd è quasi interamente strumentale (a parte qualche coro qua e là). Con “Forget About The Blame” la Trans-Siberian Orchestra torna finalmente grande, con un brano ispirato e ricco di pathos, dotato di una melodia accattivante ed un incedere rock intenso. La seconda parte del disco presenta brani variegati, tra vocals maschili e femminili, con uno spiccata propensione al musical, orecchiabili si, ma non straordinari.
“Letters From The Labyrinth” non ripaga la lunga attesa. La classe dei compositori e musicisti che stanno dietro a questo progetto non si discute, ma il nuovo lavoro è privo di quella scintilla a cui ci avevano sempre abituati. Tutto è davvero troppo prevedibile e non bastano l’esperienza e la tecnica per consacrare nuovamente la Trans-Siberian Orchestra in vetta alle opere che mescolano il rock e la musica classica.
Voto recensore 6,5 |
Etichetta: Lava / Atlantic Anno: 2015 Tracklist: 01. “Time And Distance (The Dash)” Sito Web: http://www.trans-siberian.com/ |