Un respiro nero si leva dalla baia di Seattle, accompagnato dal sound potente di “Sentenced To Life”, secondo disco dei Black Breath, quintetto extreme metal dedito a un crossover fra sonorità tipicamente thrash, liquami death old style e rasoiate black.
L’impasto sonoro di questi dieci brani è grezzo e diretto come una martellata in faccia, non a caso scelta come efficace immagine di copertina, e non perde tempo alcuno in linee melodiche e arrangiamenti stratificati, puntando tutto sull’impatto frontale del riffing assassino operato da Wallace e Funds, coppia di asce da manuale del metal.
Le cose si fanno interessanti sin dall’opener “Feast Of The Damned”, brano orientato al thrash più duro e diretto, con sfumature simili ai Toxic Holocaust, e dominato dalla voce ruvida di Neil McAdams, quasi un fratello americano di LG Petrov, messaggero di quella sana ignoranza metallica che significa soprattutto headbanging e horns up.
Con una dinamica alternanza fra canzoni minimali e ridotte all’essenziale (e per questo molto immediate ed efficaci), come “Forced Into Possession”, “Mother Abyss” e “Doomed”, e altre, dai ritmi più pesanti e oppressivi, quali “Endless Corpse” e “Obey”, il nuovo disco marchiato Black Breath scorre molto bene, riuscendo a suonare piuttosto fresco, nella sua tradizionalità metallica.
Un gruppo senz’altro convincente, che dopo in buon debutto, “Heavy Breathing” (2010), ha certamente confermato e ampliato il proprio margine di visibilità all’interno della scena.
Voto recensore 7 |
Etichetta: Southern Lord Recordings Anno: 2012 Tracklist:
Sito Web: http://blackbreath.com/ |