L’album ‘Reckless’, uscito solo in Giappone nel 1994, arriva finalmente anche in Europa. La band, nata nel 1992, è dedita ad un hard rock che risente fortemente della matrice musicale più famosa proposta anni orsono dagli Skid Row (al posto del cantante e leader Patrick Axelsson sembra a tratti di sentir cantare proprio il buon Sebastian Bach), anche se la musica dei nostri è decisamente meno rozza. I "numeri" di questo gruppo classicamente hard rock sono tutti in un potente vocalist, taglienti chitarre (da sentire l’ottimo assolo di ‘Back In Town’), il drumming preciso e secco di Stefan Orhamn e una produzione degnissima, decisamente superiore a tante cose che escono adesso. Il problema di fondo di quest’album è invece la mancanza di song che riescano a colpire a fondo, di cori che riescano a restare impressi nella mente dell’ascoltatore. Insomma… per quanto eccelsi come musicisti i Reckless non sanno infondere emozioni e le tredici canzoni di ‘Reckless’ più tre bonus track inducono spesso alla noia e allo sbadiglio. Di certo i Reckless riescono a piazzare alcuni brani accattivanti, come la "bonjoviana" ‘Livin’ Without You’ o la "stryperiana" ‘Got You On My Mind’, ma nel complesso difficilmente l’album riesce a divenire anche soltanto passabile. Quest’album è consigliato solo agli estimatori e collezionisti del genere hard rock.