Non c’è niente che possa fermare Leslie West, nè l’età (i 70 anni appena compiuti) nè i ben noti problemi di salute (il diabete che alcuni anni fa ha comportato l’amputazione di una gamba), che affliggono da tempo il chitarrista e cantante, sopravvissuto all’amico Felix Pappalardi con cui fondò i Mountain, una delle band hard blues più importanti degli anni ’60 e ’70. Un reduce, in un certo senso, ben consapevole della propria fragilità umana, ma altrettanto determinato a portare avanti i propri progetti musicali con entusiasmo e grinta a volte addirittura maggiori di quelli di tanti altri musicisti più giovani.
In continuazione con il precedente “Still Climbing”, anche “Sound Check” è ricco di brani semplici, diretti, dalla produzione eccellente, che mette bene in risalto gli intrecci fra la voce sporca di Leslie e il timbro cristallino della sua chitarra. I due elementi marciano insieme fondendosi in un’armonia perfetta, che dà vita a brani ogni volta con un sapore diverso, spesso dolce e amaro contemporaneamente, come deve essere un blues di buona qualità. Molte anche le cover, a cominciare dalla classica “You Are My Sunshine“, che non è più una filastrocca allegra da cantare in coro ma si trasforma in una ballata per voce e chitarra dal timbro quasi disperato, per arrivare a una riduzione strumentale di “Eleanor Rigby” dei Beatles che sembra più che altro un’improvvisazione del momento; molto interessante anche la personalizzazione di “People Get Ready“, che pur mantenendo lo stesso ritmo dell’originale perde quella leggera patina pop e resta un pezzo blues a tutti gli effetti. Molti, anche in questo caso, gli ospiti speciali da cui Leslie West si fa aiutare per rendere al meglio le atmosfere di “Sound Check”, tra cui figurano Peter Frampton, Brian May e un altro compianto personaggio del rock, Jack Bruce dei Cream. Tra i brani originali spiccano invece il brano strumentale “A Stern Warning“, in cui Leslie West dà libero sfogo alle proprie capacità e realizza un brano acustico di grande forza emotiva, e la traccia di apertura, l’ironica “Left By The Roadeside To Die“. Interessante infine anche la cover di “Give Me Just One Reason” di Tracy Chapman, un altro esempio di come Leslie West sappia inserire la propria forte personalità in qualunque brano decida di affrontare. Un’altra sfida vinta, a dire il vero con grande facilità, per questo musicista dalle grandi qualità tecniche e dalla voce più che riconoscibile, ancora con molte cose da dire per quanto riguarda la scena hard blues internazionale.
Voto recensore 7,5 |
Etichetta: Provogue Records Anno: 2015 Tracklist: 01. Left By The Roadside To Die Sito Web: https://www.facebook.com/lesliewestmountain/?fref=ts |