“IV – One With The Storm” (i dettagli) è il titolo programmatico del quarto studio album dei finlandesi Ghost Brigade. Realtà fondata nel 2005 come act di melodic death/doom metal sulla falsariga dei primi Katatonia (il cui percorso evolutivo ha comunque pesato nel bacino di influenze) e dei connazionali Swallow The Sun, i Ghost Brigade si sono poi diretti verso un post metal dalle ampie contaminazioni hardcore ma pur sempre impregnato da un forte alone di malinconia che chiama in causa ensemble come The Ocean o Cult Of Luna.
A giudizio di chi scrive, questo six-piece è stato spesso sopravvalutato. Non sempre l’adesione a un genere musicale ibridato corrisponde a un’effettiva qualità pratica e la discografia non proprio brillante dei nostri ha confermato questa osservazione. Fortunatamente il nuovo album aggiusta il tiro e non poco, consegnandoci una band che finalmente, ha le idee chiare sul da farsi. “IV – One With The Storm” presenta ancora dei difetti strutturali da vedersi in una lunghezza dei brani e del platter stesso (circa settanta minuti) che di fatto possono ostracizzare l’ascolto, complici anche le strutture simili. Nonostante questo il valore del disco cresce di volta in volta e a parte i brani abbastanza in serie, il gruppo non fallisce nel costruire episodi che guardano molto al versante estetico, semplicemente ben fatti e che non provocano noia al di là della loro unidirezionalità.
I pezzi iniziano spesso con dei passaggi acustici profondi e d’effetto che possono ricordare gli Anathema o gli stessi Katatonia del secondo periodo. Qui la voce di Manne Ikonen è pulita ed espressiva mentre la melodia portante, pregna di malinconia, garantisce un riscontro emozionale. In seguito le canzoni evolvono e si lasciano tentare da indurimenti post-core, il cantato si sposta sul growl e i tappeti di riff tessono passaggi plumbei, accompagnati da una sezione ritmica che avanza lenta e monolitica. Non c’è oggettivamente molta varietà e il gruppo non ricorre a chissà quali alambicchi, ma i brani scorrono davvero bene e gli inner struggles sono bilanciati da una sorprendente orecchiabilità, come si evince in episodi quali “Wretched Blues”, “Electra Complex” (che potete ascoltare QUI) e “Long Way To The Graves”.
I tratti sperimentali della conclusiva “Elämä On Tulta” congedano una band che sembra aver imboccato la strada giusta.
Voto recensore 7 |
Etichetta: Season Of Mist Anno: 2014 Tracklist: 01. Wretched Blues 02. Departures Sito Web: https://www.facebook.com/ghostbrigade |