Che gli Entrails abbiano in qualche modo in mente di continuare la tradizione storica del metal svedese, in primis dei magistrali Entombed (ma anche Grave, Unleashed, Edge Of Sanity e Dismember), non è certo un mistero. Sia la presentazione grafica che il modo in cui viene disegnato il logo, come la tipologia di suono e la struttura delle canzoni… tutto fa riferimento a quel periodo in un modo talmente sfacciato da obbligarci a comprendere i loro album sotto la categoria “tributo” e non quella “plagio”.
In fondo si tratta solo di un ennesimo tentativo della scena metal di non chiudere le porte al passato, che sia quello del vecchio metal classico o del thrash o, in questo caso, del death metal primordiale. Un gioco che in periodi di gran confusione stilistica appare quasi consolante, lasciando la possibilità di riconoscersi in qualcosa di perennemente immutabile e solido.
E’ ovvio che però lungo la strada finisca per andar perso completamente il senso di crescita artistica e il risultato di un’imitazione, per quanto fedele, adeguata e rispettosa dei giusti canoni, non potrà dare mai la stessa emozione.
Detto questo, va riconosciuto appunto agli Entrails di essere in grado di cavarsela con un certo stile e quindi di mettere in piedi una manciata di song che tra mille citazioni e banalità hanno almeno il pregio da non annoiare.
“Bloodhammer”, la super-Entombed “Cadaverous Stench”, la cupa “Chained And Dragged” (che sa molto di Death prima maniera) e la ben costruita “In Pieces” sono quelle che più ci hanno colpito, ma in fondo tutti i brani qualcosa di valido riescono a farlo saltar fuori. Certo, mai come in questo caso si può tirar in ballo il vecchio adagio “Only for fans”.
Voto recensore 6,5 |
Etichetta: Metal Blade Records Anno: 2013 Tracklist: 01. In Pieces Sito Web: https://www.facebook.com/Entrails666 |