Iperyt è la traduzione polacca di iprite, il famigerato gas mostarda usato dalle truppe tedesche durante la Grande Guerra, micidiale agente vescicante che ha dato forma a uno dei peggiori orrori bellici del tempo.
L’omonimo gruppo polacco, cinque loschi figuri incappucciati e borchiati, fa parte di quella frangia del metal estremo (in questo caso fra industrial death e black) irreparabilmente affascinati e sedotti dalle tematiche militari.
Condivisibile o meno l’impianto tematico, concettuale e visuale che rappresentano, gli Iperyt convogliano su “No State of Grace” (secondo full dopo “Totalitarian Love Pulse”, 2006) tutto il loro odio guerrafondaio (pure destrorso), gridato a pieni polmoni da People Hater con la grazia di un carro armato.
In un’ipotetica tamarreide del metal estremo, gli Iperyt si piazzerebbero sicuramente bene, grazie a un sound quadrato, fatto di ritmi marziali infarciti da Shocker di rutilanti schegge elettroniche/industriali.
Probabilmente queste dieci composizioni potrebbero risultare un po’ più accattivanti, con una produzione all’altezza della situazione, invece appare fin da subito un certo alone posticcio nei suoni di batteria e nei filtri vocali, che se da un lato disumanizzano la proposta (in stile Aborym e Anaal Nathrak) dall’altro non riescono a essere abbastanza glaciali e inquietanti (vedi Disiplin o Red Harvest) come dovrebbero.
Un tentativo piuttosto goffo di creare una minaccia bellica/metallica dal sapore di sangue, polvere e acciaio, che risulta in fin dei conti un po’ infantile (“Scars Are Sexy”, “Antihuman Hate Generator”).
La serietà e il rispetto si guadagnano sul campo con la qualità della propria musica, cosa che, al momento presente, ancora manca a questi convintissimi soldati polacchi.
Voto recensore 5,5 |
Etichetta: Witching Hour Productions Anno: 2011 Tracklist:
Sito Web: http://www.myspace.com/iperyt |