Ormai arrivati al terzo disco i canadesi Mortillery non accennano a mettere in atto il pur minimo cambiamento nella loro proposta musicale. Resta così sempre facile associare il loro nome allo speed-thrash di vecchia scuola, genere che ha comunque vissuto in questi anni una sua piccola rinascita e che attrae anche una porzione di fan più giovani.
L’assalto all’arma bianca di canzoni come “Radiation Sickness” e “Age Of Stone” dimostra come l’ossatura della band sia rimasta del tutto fedele al piano originale e quindi mettendo in luce sia i pregi che i limiti già ben evidenziati nei due dischi precedenti.
Di certo la violenza e l’impatto prodotti restano la carta migliore che i Mortillery hanno da giocarsi, ma dopo tre album si rischia magari di stancare più facilmente senza riuscire a concretizzare queste caratteristiche in qualcosa di più che una focosa ripetizione di vecchi standard. Anche se immaginiamo che l’originalità non sia minimamente tra gli obiettivi che la band si pone, rimane il fatto che saper scrivere e caratterizzare le canzoni con una propria firma è ciò che distingue i più bravi dagli altri e ci pare che questa unicità non sia tra le doti evidenziate dai Mortillery.
La velocità resta quasi sempre sostenuta e qualche brano azzeccato, come “Black Friday”, ad esempio, si ascolta anche con entusiasmo, ma in generale il disco è fin troppo monolitico nell’incedere, con poche variazioni sul tema.
“Shapeshifter” è però un lavoro competente, che da la carica e che ci permette di ascoltare la impressionante voce al vetriolo di Cara McCutchen. Altro punto a favore di una proposta che nel complesso può sicuramente andar bene, ma solo se presa senza coltivare aspettative eccessive.
Voto recensore 6,5 |
Etichetta: Napalm Records Anno: 2016 Tracklist: 01. Radiation Sickness 02. Age of Stone 03. Bullet 04. Mantis 05. Black Friday 06. Wendigo 07. At The Gates 08. Torture 09. Shapeshifter Sito Web: http://www.mortillery.com/ |