I Raised Fist vengono da Lulea, nel Nord della Svezia, e sono -a mio personale giudizio- una delle più fini "teste pensanti" dell’hardcore moderno. E’ sorprendente ritrovarli a due anni dal precedente ‘Fuel’ e accorgersi di come siano riusciti a sviluppare in maniera autonoma uno schema musicale personale e riconoscibile, allungato tanto in avanti (produzione metallica, suoni cromati, Daniel Bergstrand in console) quanto indietro (la velocità dell’old school, la cover dei Gorilla Biscuits) . Alcuni pezzi di ‘Ignoring The Guidelines’ sono magistrali, suonati divinamente e chiari nelle intenzioni: ‘Running Man’ è uno sguardo lucido sull’hardcore, veloce e tagliente come una stilettata, ‘Breaking Me Up’ richiama l’incedere essenziale di molti pezzi di ‘Fuel’, non eccessivamente veloce e scandito da pennate furiose. Sembra incredibile cogliere frammenti di un gruppo come i Meshuggah in un disco del genere, ma accade comunque: ovviamente le similitudini riguardano il suono (soprattutto in alcune parti di batteria) e non l’impostazione ritmica o chitarristica, ma il senso di violenza sprigionato è quello. Consigliatissimo.
Voto recensore 7 |
Etichetta: Burning Heart / Self (2000) Anno: 2000 Tracklist: Running Man Envy Is Dangerous Twisted Debate Breaking Me Up Different But The Same Wheeling V.1.02 Go Away Working On Wood The Models On TV New Direction Wasting Your Time |